
La giornata di oggi è dedicata allo sport più simpatico e accattivante dei Festival del Cinema: la caccia al VIP.
Inauguriamo la serie di inseguimenti con Valeria che, per consolarsi della mancata proiezione di The Grandmaster, incontra per strada il maestro Wong kar-Wai all'ora di colazione. (Errata corrige: dal vivo mi accorgo che non è un nano, bensì un cinese gigante, sempre però privo di bulbi oculari).
Alla vista del Ray Charles d'Oriente, Valeria si cristalizza tipo statua di sale e tocca a Sara (la stessa che era finita nella grafite dopo l'incontro con Tarantino) inseguire Wong, saltellando come un leprotto. Dopo la foto di rito, Valeria momentaneamente risvegliatasi (tipo Robert De Niro in Risvegli, appunto) dal coma vigile, sussurra: "I adore you". Il cinese la ignora molto maleducatamente mentre sua moglie scoppia a ridere senza posa.
Poco più tardi è la volta di Sara, che sfida le intemperie (la solita tormenta con gli ormai familiari orsi polari che
ci salutano persino) per correre alla conferenza stampa di Don Jon's Addiction, debutto registico dell' attore Joseph Gordon-Levitt, molto belloccio idolo delle squinzie alternative e un po' hipster. A dispetto delle attese, non si verificano lanci di mutande, nè tentativi di violenza carnale e il Joseph può lasciare la sala stampa pressocheè intonso.
Nel frattempo la sottoscritta, provata da tutti questi rimescolamenti emozionali e ormonali, vede due film, In the name of, la storia di un prete indeciso se seguire le orme di Sara (e molestare pertanto dei giovani) oppure no e il sopracitato Don Jon's Addiction dove il Gordon-Levitt è invece indeciso tra la vagina vera di Scarlett Johansson o quella virtuale di Pornhub.
La sera, nuova puntata della serie Sposerò Simon LeBon inseguendo nuovamente Gordon-Levitt in passerella.
Perplessa riguardo a cosa mi riservera' il futuro, come Tom Hanks in Big mi rivolgo a Zoltan (nella foto) sperando di tornare ad avere otto anni, al riparo da branchi di lupi e di cinefili, amiche folli e proiezioni in serbocroato.