
A parte il fatto che a giudicare dalle condizioni della società contemporanea mi sa che Gesù, a dispetto delle sue origini ebraiche, non ha fatto poi questo grande affare, ogni giorno ci sono almeno mille ottimi motivi per cui è cosa buona e giusta vergognarsi di
appartenere al genere umano.
Nella foto: un papà che ha ricevuto in regalo uno smalto.
Uno dei momenti recenti in cui avrei voluto reincarnarmi in uno struzzo all’istante, dimenticando la mia pesante eredità genetica, ad esempio, ha coinciso con l’atroce scoperta che è stata lanciata sul mercato una linea di smalti da uomo. Sì, avete letto bene, smalti concepiti unicamente per gli acquirenti maschili, in sei meravigliose nuances: dal grigio scuro coprente, agli eleganti e soprattutto sobri blu, verdone e bordeaux, culminando in un viola prugna malandrino e, tocco finale, “una brillante tonalità oro”.
Ancora più agghiaccianti, e sintomatici dell’inarrestabile tramonto dell’Occidente, sono i sagacissimi nomi assegnati ai prodotti: “Panic on Wall Street” si chiama il dorato, “ideale per le carnagioni scure”, mentre il rosso osè va a scomodare la buonanima di Oscar Wilde, “The importance of being Earnest”.
Senza entrare nel merito della questione (nessuno sano di mente desidera un fidanzato che si presenti con le unghie laccate di verdone o di una brillante tonalità oro, in pendant con la camicia, a meno che il suddetto fidanzato non sia una drag queen, uno del Cirque du Soleil o Marilyn Manson), quello che appare più interessante è: perché lo smalto da uomo? Cos’ha l’unghia maschile da non poter tollerare, se proprio fosse smaniosa di indossare una veste più vezzosa, l’utilizzo dello smalto femminile?
Le post-femministe direbbero che è l’evidente sintomo del sessismo mai sopito che, anzi, dilaga subdolamente, per cui l’uomo non si abbassa a rubare lo smalto alla moglie ma, ostentando uno smalto di sua esclusiva proprietà, ne approfitta per rinfrancare lo strapotere fallico.
Le rockstar, i goth, i punk e tanti altri personaggi pittoreschi del panorama metropolitano direbbero: “Esticazzi no? Son dieci anni che rubo lo smalto a mia sorella”.
Mia nonna direbbe: “Ma va a dà via i ciapp” e questa sinterizzazione mi trova piuttosto concorde.
Secondo i siti di moda più aggiornati, però, lo smalto maschile diventerà la nuova tendenza e presto tutti accorreranno ad abbinare le unghie al colore della cravatta. Addirittura lo suggerivano come un’originale idea regalo per la festa del papà. Immagino la scena: “Tanti auguri papà…al posto del solito libro ti ho comprato uno smalto… Sui fashion blog dice che è un’originale idea regalo…papà, cosa stai facendo? Metti giù l’accetta, papà, ti prego, sono tua figliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah”. (Il giorno dopo al tg4, intervista col vicino: “Mah era un uomo tranquillo, salutava sempre, non metteva la macchina in divieto, chi avrebbe immaginato…eh, spiace dirlo, ma la ragazza se l’è cercata. Dicono che gli aveva regalato uno smalto!”)
Ed è in momenti come questi che a me, non credente, sembra di vedere Gesù che depone la croce, si ferma un attimo a pensare, compie un elegantissimo gesto dell’ombrello unendovi una pernacchia da trentasei minuti e scappa volando nel regno del cieli.