
Ma il vero dramma è che gli anziani fanno tutto ciò che un tempo facevamo noi giovani e lo fanno molto meglio perché hanno esperienza, fama e soldi. Quelle cose che noi un tempo pensavamo di raggiungere a trent’anni, ora speriamo di vederle a quaranta, quando ne avremo quaranta aspetteremo i cinquanta e, finalmente giunti all’agognato traguardo, l’ospizio dei poveri ci butterà fuori per inadempienza degli obblighi pecuniari.



Perciò niente consolazioni per chi come me si affaccia imprecando in lingue magiare alla soglia dei trent’anni: se gli anziani di domani saranno sempre più fichi, patinati, allisciati, le anziane continueranno a essere grigie, patetiche e irrimediabilmente flaccide.