
frequentare festival e anteprime, venderemmo un
rene per un accredito e cerchiamo di infilarci in ogni modo nel “giro”, spacciando per realistiche delle improbabili collaborazioni con il blog del figlio del vicesindaco di Cinisello Balsamo? Non è tanto una questione professionale, per poter scrivere gli articoli prima degli altri. Non è neanche per passione cinefila bruciante, per il desiderio insopprimibile di vedere i film il prima possibile e commentarli con i nostri amici sfigati sui social. E nemmeno per snobismo che ci spinge a non mescolarci con il volgo dei multiplex.
È solo per evitare le orrende categorie di Spettatore Molesto che brulicano nelle sale, rovinando a quelli come noi il piacere di una pura visione cinematografica, tranquilla, silenziosa e SENZA INTERVALLO.
Nella foto: Camilla si prepara a combattere contro lo Spettatore Molesto.
Gli Spettatori Molesti sono tanti e di diverso genere: subdolamente si mimetizzano tra la folla e, appena le luci si spengono, cominciano a muoversi con il favore delle tenebre, disturbando incessantemente i poveri malcapitati seduti nei paraggi. Ecco una sommaria classificazione delle loro innumerevoli tipologie.
Il Massimo Lopez: lui senza il telefono sarebbe morto, come nel vecchio spot della Telecom. Per questo lo maneggia ininterrottamente dal primo all’ultimo minuto del film, proiettando un’alienante fluorescenza verdastra o azzurrastra che rende del tutto inutile lo spegnimento delle luci in sala, smanettando sui tasti con orridi ticchettii e,
nei casi peggiori, RISPONDENDO AL TELEFONO.
Il Signor Creosoto: entra in sala con un jumbo di popcorn da tre chili, un secchio di coca-cola, una sporta di caramelle gommose, venti barrette al cioccolato e dodici pacchetti di M&M’s. Si accomoda in poltrona e comincia, lentamente ma sistematicamente, a ruminare, scrocchiare, risucchiare con osceni rumori
di spurgo fognario, rosicchiare, suggere, crepitare e FAR FRUSCIARE LE CARTACCE. Molto spesso è anche notevolmente sovrappeso: in questo caso, al fastidio prodotto dal suo rumoreggiare e dai miasmi fetenti che
esalano i suoi cibi, unirà l’occupazione coatta del vostro spazio vitale con i suoi rotoli sudaticci.
La vecchietta impellicciata: una tenera, fragile e deliziosa nonnina alta un metro e
venti che frequenta le proiezioni pomeridiane e indossa la pelliccia di visone (o castorino, nella versione prolet) anche a Ferragosto. Appassionata di cinematografo, è alla ricerca di film intensi, dai contenuti moralmente edificanti tipo Pollyanna o Risvegli. Andrà perciò a vedere speranzosamente i film premiati dai grandi festival, fidandosi del parere degli esperti giurati che conosce perchè fanno il red carpet al TG5, ma durante la proiezione si scandalizzerà vistosamente, scuotendo il capo imbronciata e commentando: “Non li fanno più i bei cinema
di una volta. Tutta sta violenza, nudità, parolacce…che già il mondo è brutto e ad accendere il telegiornale c’è da aver paura. Si viene qui per vedere qualcosa di bello e invece…Una volta sì che facevano dei bei cinema, quando c’era il Robert Redford”.
Il sordocieco: di per sé non è fastidioso, ma ha sempre accanto un accompagnatore che, evidentemente per aiutare l’amico in difficoltà, commenta ad alta voce ogni singola scena, non solo ripetendo le battute, ma anche descrivendo minuziosamente le azioni. “Si lava! Esce. Oh guarda, scoppia la macchina” e così via molestando.
Il cliente di Vanna Marchi: persona angosciata dal futuro e bisognosa di capire cosa succederà poi, tempesta di domande i propri accompagnatori che, non avendo visto il film come lui, non possono risolvere i suoi dubbi atroci. “E quello lì chi è? Ma poi muore? E alla fine si risolve il caso? Ma quell’altro è suo amico o fa finta?”
Il Joker: è come se vedesse sempre Natale sul Nilo. Si scompiscia continuamente, scompostamente e soprattutto a sproposito. Nei casi più estremi esplode in boati di entusiasmo o in lamenti di disapprovazione quando, secondo la sua estrema sensibilità cinefila, il film non risponde ai criteri di credibilità da lui stabiliti, commentando lapidario: “Che stronzata”.
Il Bimbominkia: è l’essere più subdolo e mostruoso fra quelli elencati, perché racchiude tutte le caratteristiche fastidiose degli altri. Inoltre si muove in branchi da 4-8 elementi, tutti ugualmente voraci, garruli, ottusi, rumorosi e dipendenti dal cellulare. Nei casi migliori si porta una bimbominkia femmina con cui limonare producendo rumori di Mr. Muscolo versato nel lavello intasato, ma almeno tace.
Come potete vedere, per un appassionato di cinema frequentare una sala normale può rivelarsi un’esperienza devastante. Intendiamoci: non che alle anteprime stampa o ai festival la platea sia popolata
solo da Lord inglesi. Scaccolamenti, commenti a sproposito, odori molesti e cellulari si vedono e si
sentono anche in questi contesti, solo, generalmente, in percentuali più basse. E poi non c’è l’intervallo.
In ogni caso, quando andate al cinema, scegliete con cura il vostro posto, evitate attentamente i possibili esemplari di Spettatore Molesto in sala e munitevi di Valium per non trasformare la proiezione in un massacro. A
meno che gli Spettatori Molesti…non siate VOI.