
di Chiara Boscaro
1. Chi sei?
Angelo Campolo, 30 anni, siciliano, attore e... andiamo avanti con l'intervista...
2. Cosa c'è dietro di te?
C'è un ragazzino di 11 anni con una famiglia che lo ha sostenuto quando ha deciso di voler fare l'attore nella vita. C'è l'esperienza di tre anni di scuola al Piccolo Teatro di Milano, c'è l'incontro con registi come Ronconi, Vetrano e Randisi, Calenda, De Luca e Cicciò, c'è un po' di cinema, televisione, e ci sono un centinaio di biglietti di treni, aerei, autobus, traghetti, aliscafi, taxi e pullman con i quali ho attraversato in lungo e in largo l'Italia in questi anni per praticare un mestiere fantastico come quello che ho il privilegio di poter fare.
3. Cosa c'è davanti a te?
Direi la possibilità di continuare a fare quello che faccio. Direi "la raccolta" dopo tanti anni di "semina". Ma purtroppo tutto questo non c'è. Inutile prendersi in giro, vista la crisi che stiamo vivendo. Quindi davanti a me c'è un bel mazzo da farsi perché il "privilegio" di cui sopra non svanisca come tutto il resto.
4. Da bambino cosa sognavi di diventare?
Un veterinario.
5. E invece...
Si lavora per essere animali da palcoscenico...
6. Racconta al lettore medio il tuo ultimo progetto. Hai 40 parole.
"Otello, una storia d'amore", ovvero ripartire dal più grande inganno di sempre per rileggerlo attraverso un nuovo punto di vista. Iago e Otello, capovolti anagraficamente, si fronteggiano in uno scontro generazionale che in controluce diventa la storia di un insanabile conflitto tra figli e “cattivi” genitori.
7. Nord o sud?
Adoro il Nord, tanto Nord da esportare al Sud!
8. Regista, attore o drammaturgo?
Finora attore, ma ho voglia di rendere più costante e meno occasionale il mio lavoro di regista con la mia compagnia e non solo. Questo significa che l'attore deve capire che dovrà farsi da parte ogni tanto. Drammaturgo, invece, cercasi disperatamente.
9. Cos'è una compagnia teatrale? Com'è la tua? Ci racconti la vostra prima lite di gruppo? Chi ha picchiato chi?
Una compagnia è un miraggio perché nonostante sacrifici, impegno e tutto il resto, oggi è molto complicato dare continuità al proprio lavoro, cosa indispensabile per la tenuta di un gruppo, anche in termini di esperienze di vita da fare insieme. Detto questo io credo ai miraggi e mi do da fare perché ci credano anche le persone che lavorano con me. Finora è andata bene. La compagnia si chiama "Teatro dell'esatta fantasia". Litighiamo quasi sempre perché io credo che un attore dia il meglio di sé quando è stanco e così proverei anche per 12 ore di fila. Loro, diciamo che non la vedono così.
10. Autore preferito.
Oddio, mi paralizza sceglierne uno. Shakespeare! E non ci penso più.
11. Saluta il lettore medio.
Non stare a sentire quelli che ti denigrano, amico, quegli snob non hanno capito che tu, insieme all'abbonato teatrale, sei il vero eroe del nostro tempo!
1. Chi sei?
Angelo Campolo, 30 anni, siciliano, attore e... andiamo avanti con l'intervista...
2. Cosa c'è dietro di te?
C'è un ragazzino di 11 anni con una famiglia che lo ha sostenuto quando ha deciso di voler fare l'attore nella vita. C'è l'esperienza di tre anni di scuola al Piccolo Teatro di Milano, c'è l'incontro con registi come Ronconi, Vetrano e Randisi, Calenda, De Luca e Cicciò, c'è un po' di cinema, televisione, e ci sono un centinaio di biglietti di treni, aerei, autobus, traghetti, aliscafi, taxi e pullman con i quali ho attraversato in lungo e in largo l'Italia in questi anni per praticare un mestiere fantastico come quello che ho il privilegio di poter fare.
3. Cosa c'è davanti a te?
Direi la possibilità di continuare a fare quello che faccio. Direi "la raccolta" dopo tanti anni di "semina". Ma purtroppo tutto questo non c'è. Inutile prendersi in giro, vista la crisi che stiamo vivendo. Quindi davanti a me c'è un bel mazzo da farsi perché il "privilegio" di cui sopra non svanisca come tutto il resto.
4. Da bambino cosa sognavi di diventare?
Un veterinario.
5. E invece...
Si lavora per essere animali da palcoscenico...
6. Racconta al lettore medio il tuo ultimo progetto. Hai 40 parole.
"Otello, una storia d'amore", ovvero ripartire dal più grande inganno di sempre per rileggerlo attraverso un nuovo punto di vista. Iago e Otello, capovolti anagraficamente, si fronteggiano in uno scontro generazionale che in controluce diventa la storia di un insanabile conflitto tra figli e “cattivi” genitori.
7. Nord o sud?
Adoro il Nord, tanto Nord da esportare al Sud!
8. Regista, attore o drammaturgo?
Finora attore, ma ho voglia di rendere più costante e meno occasionale il mio lavoro di regista con la mia compagnia e non solo. Questo significa che l'attore deve capire che dovrà farsi da parte ogni tanto. Drammaturgo, invece, cercasi disperatamente.
9. Cos'è una compagnia teatrale? Com'è la tua? Ci racconti la vostra prima lite di gruppo? Chi ha picchiato chi?
Una compagnia è un miraggio perché nonostante sacrifici, impegno e tutto il resto, oggi è molto complicato dare continuità al proprio lavoro, cosa indispensabile per la tenuta di un gruppo, anche in termini di esperienze di vita da fare insieme. Detto questo io credo ai miraggi e mi do da fare perché ci credano anche le persone che lavorano con me. Finora è andata bene. La compagnia si chiama "Teatro dell'esatta fantasia". Litighiamo quasi sempre perché io credo che un attore dia il meglio di sé quando è stanco e così proverei anche per 12 ore di fila. Loro, diciamo che non la vedono così.
10. Autore preferito.
Oddio, mi paralizza sceglierne uno. Shakespeare! E non ci penso più.
11. Saluta il lettore medio.
Non stare a sentire quelli che ti denigrano, amico, quegli snob non hanno capito che tu, insieme all'abbonato teatrale, sei il vero eroe del nostro tempo!