Quando si parla dell’ignoranza, dell’ottusità e della fallimentarità della mentalità italiana, spesso accade di riferirsi all’archetipo dell’Italiano Medio. Molte volte ubicato, nella nostra fantasia, al bar. “Ma cosa dici, è un discorso da italiano medio il tuo”, “dipende se vogliamo parlare seriamente o se vogliamo fare ragionamenti da bar sport”. L’I.M. sarebbe dunque una razza compatta dalle caratteristiche nettamente individuabili e riconducibili a un modello unitario di mediocrità nazional-popolare.
Secondo recenti studi dell’International Mac C. Pherry Institute of Human Retardedness, invece, sono individuabili almeno 3 sottotipi di Italiano Medio, ognuno dei quali può combinarsi con gli altri, dando vita a esemplari dal potenziale pericoloso elevatissimo.

Il sottotipo definito e ritratto nello splendido documentario del Maestro Maccio Capatonda Italiano medio è forse il più insidioso da individuare, ma tutto sommato il meno letale dei tre. Il Sottotipo A è semplicemente indifferente ai problemi del mondo e soprattutto ai problemi VOSTRI. Ignaro del fatto che da questi potrebbero dipendere anche i problemi SUOI, fa orgogliosamente proclama di neutralità politica (“io non voto, a me checazzomenefrega a me. Sono tutti uguali tanto”), non legge i quotidiani che non siano la Gazza e non guarda i notiziari che non siano Studio Aperto perché ci sono le tette. Naturalmente, quando un problema lo tocca personalmente, diventa una belva sanguinaria e scopre un lato di sé miracolosamente indignato e pronto alla lotta di classe. Tutto il resto dell’anno lo potete trovare in stato semicomatoso davanti a Sky Sport.
Il sostenitore medio di Peppe Brillo corrisponde a questa temibile categoria fatta di curiosi individui davvero convinti che la KASTA con i suoi privilegi abbia portato il nostro Paese alla rovina. Vagli a spiegare che gli sprechi di denaro pubblico per cene, auto blu e mignotte sono sicuramente segno di una totale mancanza di rispetto verso il popolo, ma non hanno alcuna incidenza sul bilancio di una nazione come la nostra, dove i problemi sono ben altri. Il sottotipo B si può trovare nelle piazze, ai convegni di Peppe Brillo e del Movimento 5 Ascelle a tuonare che “è una vergogna!!!1!!!” o sul web. Infatti è il sottotipo più tecnologico, oltre che riottoso, dei tre e produce una serie di curiosi contenuti KONTRO LA KASTA, tipo questo:

L’Italiano Medio è generalmente un po’ razzista in tutte le sue sfumature. Non è che PROPRIO odi gli stranieri, solo che preferisce vederli a casa loro quando va in vacanza a Sharm. Un po’ come dire: mi piacciono le tigri, ma preferisco vederle allo zoo piuttosto che nel mio cortile. Non fa una grinza. Questo particolare sottotipo di I.M., però, è convinto che il male dell’Italia sia in larga parte da imputare ai stracomunitari migrati. Solitamente non fa differenza tra profughi, migranti, rifugiati di guerra, politici e semplici disperati: lui vuole che tutti STIINO a casa loro. Perché tutti ‘sti rumeni, albanesi, sudamericani e marocchini alla fine rubano il lavoro a lui. E quando gli dici: “ah non sapevo che volessi fare il badante/muratore/panettiere/pizzaiolo/pulitore di deretani molto rugosi”, ti tira fuori i cinesi che fanno concorrenSa sleale. (Spesso si esprime con accento lombardo. Ma non sempre, eh). Se tu gli fai educatamente notare che gli italiani sono i primi a farsi concorrenza sleale da soli, delocalizzando le fabbriche nell’Est Europa o in Asia dove non pagano manodopera né tasse, ti dirà: “Ah non lo so io, però i marocchini spacciano la droga in staSione. E poi diciamocelo, i negri puzzano. Non lo dico con cattiveria eh, solo che hanno la pelle proprio diversa”. Però, sempre e solo forsa Balotelli, eh.
Per fortuna, non tutti gli italiani sono Medi. Ad esempio, sono sicura che tra i lettori di questo blog ci sono un sacco di italiani sopra la media che hanno voglia di distinguersi come esseri pensanti e non come ridicole macchiette. Persone che sono abituate ad analizzare problemi e situazioni, a non fare di tutta l’erba un fascio (littorio), a dialogare e confrontarsi. Mi piacerebbe sentire la vostra voce, qui sotto. Poi, magari, chissà, un domani scenderemo in piazza a combattere gli Italiani Medi a suon di libri in testa.