
di Kamo
Ci sono una serie di comportamenti istintivi che segnano il passaggio dell’essere umano nei vari stadi della vita: dalla suzione nei primi mesi al mettersi in coda alle 6.30 del mattino, aspettando che la posta apra, negli ultimi anni. Trattasi di reazioni comportamentali inscritte nel genoma, che si attivano automaticamente allo scoccare dell’età codificata: non ne hanno colpa, insomma, i vecchietti che intasano i pubblici uffici e i supermercati in orari improbabili e molesti, anche se non avrebbero un cazzo da fare tutto il giorno. È l’istinto che glielo chiede.
Compiere trent’anni segna il tragico spartiacque tra l’età del cazzeggio spensierato, garantito al limone da quelle due decine di fresca giovinezza, e l’età del fallimento dichiarato. Non è, insomma, un traguardo possibile da ignorare e tutti quelli che tenteranno di consolarvi dicendovi che in fondo dopo i trenta si sta meglio che a venticinque stanno mentendo - cercando disperatamente di autoconvincersi di non essere alla frutta - o ridendo sguaiatamente di voi.
Ebbene, il mio istinto mi ha segnalato di aver passato il fatidico Rubicone innestandomi una serie di automatismi che mi marchiano, indelebilmente e inesorabilmente, come trentenne.
Hai trent’anni se…
…scopri una nuova collezione online di vestiti goth a prezzi molto bassi, sfogli tutto il catalogo con la bava alla bocca ma resisti alla tentazione di comprarli. Sei consapevole del fatto che non ti farebbero più assomigliare a una graziosa bambolina dark ma alla nonna della Famiglia Addams e non vuoi che accada.
…smetti di fare il crazy color in casa, passando ogni settimana dal fuxia al viola profondo. Ma non hai i soldi per andare una volta al mese dal parrucchiere, come le vere signore. Di conseguenza i tuoi capelli assumono strane striature post-punk dovute alla ricrescita: fingi che siano l’ultima moda parigina e citi Vanity Fair come riferimento bibliografico.
…ti ritrovi a sfogliare il catalogo di Tecnocasa fantasticando: “apperò, se si cerca bene bastano solo centomila euri per un monolocale, anche soppalcato, a Milano”. Poi ti ricordi che il tuo estratto conto non ha mai visto la seconda decina e ultimamente ha dimenticato anche la prima. E piangi in silenzio.
…vuoi davvero fare sforzi per vestirti come una donna adulta. Ma mentre vaghi disorientata nel reparto classico di H&M butti distrattamente l’occhio tra la roba casual. E vedi una maglietta dei Ramones che ti chiama tentatrice, sventolando il cartellino con la magica cifra “quindici” impressa sopra. Ti dimentichi della giacchetta e del pantalone plissè e pensi che dopotutto “quindici” è una delle parole più belle della nostra lingua.
…le conversazioni tra amiche sempre più spesso vertono su tematiche appassionanti come ecografie, turni di poppata e consistenza degli escrementi. Tu rimani in silenzio facendo finta di esserti trasformata in una ghianda finché le amiche, dopo 45 minuti, ti guardano compassionevoli e ti chiedono scusa, disprezzando sottilmente l’infertilità momentanea del tuo grembo.
…la tua massima aspirazione, la sera, è spiaggiarti sul divano a guardare serie tv, perché i film sono troppo lunghi e ti addormenti. Quando gli amici ti chiamano per sapere se esci, accendi la radio a palla e dici: “Non posso, sono a un evento di lavoro”. Rotoli nel plaid dicendoti che sarebbe proprio bello avere una tisana in mano ma il pensiero di percorrere quei 20 metri irti di ostacoli ti uccide. Fai una bava sul divano per sfregio verso te stessa.
…non pensi più che dovresti chiamare i tuoi amici e rimettere in piedi la band, ma che dovresti andare ai provini per X-Factor.
…pensi seriamente che dovresti smettere di fumare e ti dici che quando rimarrai incinta smetterai. Davvero. Per sempre. E siccome potrebbe mancare una manciata d’anni, ti attacchi al filtro come una pazza.
…vai in palestra per tonificarti, guardi le vecchie cadenti che fanno zumba e sai che se va tutto bene tra dieci anni sarai lì, con i fuseaux di lycra a inguainare le tue chiappe strutturalmente provate e una maglietta color mango a saltellare, mentre la pelle delle tue braccia danzerà leggiadra come Nureyev a ogni minima oscillazione. Se tutto va male, sarai morta.
Ci sono una serie di comportamenti istintivi che segnano il passaggio dell’essere umano nei vari stadi della vita: dalla suzione nei primi mesi al mettersi in coda alle 6.30 del mattino, aspettando che la posta apra, negli ultimi anni. Trattasi di reazioni comportamentali inscritte nel genoma, che si attivano automaticamente allo scoccare dell’età codificata: non ne hanno colpa, insomma, i vecchietti che intasano i pubblici uffici e i supermercati in orari improbabili e molesti, anche se non avrebbero un cazzo da fare tutto il giorno. È l’istinto che glielo chiede.
Compiere trent’anni segna il tragico spartiacque tra l’età del cazzeggio spensierato, garantito al limone da quelle due decine di fresca giovinezza, e l’età del fallimento dichiarato. Non è, insomma, un traguardo possibile da ignorare e tutti quelli che tenteranno di consolarvi dicendovi che in fondo dopo i trenta si sta meglio che a venticinque stanno mentendo - cercando disperatamente di autoconvincersi di non essere alla frutta - o ridendo sguaiatamente di voi.
Ebbene, il mio istinto mi ha segnalato di aver passato il fatidico Rubicone innestandomi una serie di automatismi che mi marchiano, indelebilmente e inesorabilmente, come trentenne.
Hai trent’anni se…
…scopri una nuova collezione online di vestiti goth a prezzi molto bassi, sfogli tutto il catalogo con la bava alla bocca ma resisti alla tentazione di comprarli. Sei consapevole del fatto che non ti farebbero più assomigliare a una graziosa bambolina dark ma alla nonna della Famiglia Addams e non vuoi che accada.
…smetti di fare il crazy color in casa, passando ogni settimana dal fuxia al viola profondo. Ma non hai i soldi per andare una volta al mese dal parrucchiere, come le vere signore. Di conseguenza i tuoi capelli assumono strane striature post-punk dovute alla ricrescita: fingi che siano l’ultima moda parigina e citi Vanity Fair come riferimento bibliografico.
…ti ritrovi a sfogliare il catalogo di Tecnocasa fantasticando: “apperò, se si cerca bene bastano solo centomila euri per un monolocale, anche soppalcato, a Milano”. Poi ti ricordi che il tuo estratto conto non ha mai visto la seconda decina e ultimamente ha dimenticato anche la prima. E piangi in silenzio.
…vuoi davvero fare sforzi per vestirti come una donna adulta. Ma mentre vaghi disorientata nel reparto classico di H&M butti distrattamente l’occhio tra la roba casual. E vedi una maglietta dei Ramones che ti chiama tentatrice, sventolando il cartellino con la magica cifra “quindici” impressa sopra. Ti dimentichi della giacchetta e del pantalone plissè e pensi che dopotutto “quindici” è una delle parole più belle della nostra lingua.
…le conversazioni tra amiche sempre più spesso vertono su tematiche appassionanti come ecografie, turni di poppata e consistenza degli escrementi. Tu rimani in silenzio facendo finta di esserti trasformata in una ghianda finché le amiche, dopo 45 minuti, ti guardano compassionevoli e ti chiedono scusa, disprezzando sottilmente l’infertilità momentanea del tuo grembo.
…la tua massima aspirazione, la sera, è spiaggiarti sul divano a guardare serie tv, perché i film sono troppo lunghi e ti addormenti. Quando gli amici ti chiamano per sapere se esci, accendi la radio a palla e dici: “Non posso, sono a un evento di lavoro”. Rotoli nel plaid dicendoti che sarebbe proprio bello avere una tisana in mano ma il pensiero di percorrere quei 20 metri irti di ostacoli ti uccide. Fai una bava sul divano per sfregio verso te stessa.
…non pensi più che dovresti chiamare i tuoi amici e rimettere in piedi la band, ma che dovresti andare ai provini per X-Factor.
…pensi seriamente che dovresti smettere di fumare e ti dici che quando rimarrai incinta smetterai. Davvero. Per sempre. E siccome potrebbe mancare una manciata d’anni, ti attacchi al filtro come una pazza.
…vai in palestra per tonificarti, guardi le vecchie cadenti che fanno zumba e sai che se va tutto bene tra dieci anni sarai lì, con i fuseaux di lycra a inguainare le tue chiappe strutturalmente provate e una maglietta color mango a saltellare, mentre la pelle delle tue braccia danzerà leggiadra come Nureyev a ogni minima oscillazione. Se tutto va male, sarai morta.