Mitigare il buio di Francesca SangalliScritto da Damiano Pignedoli.
«Marti, Alice e Benedetta sono tre giovanissime alle prese con l’eroina. Compagne di scuola, compagne di gioco, compagne nel presente, unica dimensione temporale che percorre il testo. Vivono in simbiosi e parlano in continuazione: di cinema, di cibo, di uomini, ma mai dei loro dolori. Fra loro non si apre mai lo spiraglio verbale che come un raggio di luce potrebbe aiutarle a sbirciare nel buio. Il buio interiore resta tale. E per sopravvivere, rimane l’eroina: lenimento all’angoscia, espiazione di colpe non formulate, surrogato di affetti familiari mancanti. In questa overdose di droga e di parole, il testo teatrale si corrompe, si sgretola, sconfina in altri generi letterari, diventa narrazione, flusso di coscienza fra il presente, il passato, il sogno, la realtà, il ricordo. Il testo richiama alcune poetiche del teatro di Beckett, laddove l’assenza di senso del vivere è coperta dalle parole ossessive e la banalità del chiacchiericcio diventa l’ancora di salvezza alla quale aggrapparsi, per riempire il tempo e il vuoto. MITIGARE IL BUIO testimonia ancora una volta la tenace ricerca di Francesca Sangalli di una drammaturgia nuova che non solo nei contenuti, ma soprattutto nella forma, diventi epifania del nostro sentire postmoderno». Dalla motivazione del Premio Enrico Maria Salerno per la Drammaturgia 2009 clicca qui per il testo e l'articolo Intervista Radio PopolareQualche nota sullo spettacoloDa una parte il testo scritto a quattro mani da Angela Demattè e Francesca Sangalli è una parodia della manualistica relativa ai temi della maternità, di cui sono personalmente stata ghiotte durante la gravidanza, dai 5 modi per farlo addormentare efficacemente, notoriamente fallimentari, ai consigli sul parto, sul ruolo del marito durante il parto (lasciatelo a casa) fino ai metodi più esotici per allevare allattare, crescere un bebè... dallo yoga alla levitazione, cantando canzoncine e mantra ipnotici (Fallimentari).
Dall'altra parte il testo indaga anche qualche lato oscuro della maternità: il conflitto della donna e madre che essendosi integrata in un sistema sociale e lavorativo nel quale la performance è il più alto dei valori, non può che rincorrere un ideale di maternità altrettanto performativa, cercando di eccellere in ogni campo. Tutta questa tensione verso l'eccellenza non può che fallire miseramente e mettere la donna di fronte ad una scelta: incarnare il modello produttivo o riproduttivo? Da stasera debuttiamo. Grazie alla raffinata regia di Renato Sarti e al talento di Alex Cendron. Grazie alle foto di locandina, chiare e suggestive di Laila Pozzo. TEATRO DELLA COOPERATIVA DAL 6 AL 16 MAGGIO 2015 ALLE 20.45 pausa domenica Lunedì 11 maggio è possibile entrare con bambini e lattanti Siamo orgogliosi di presentare la prima puntata di comparse. Un grazie a tutti i partecipanti: Alex Cendron, Umberto terruso, Andrea Fantasia, Francesca Sangalli, Angela Demattè, Ilaria Ariemme, camilla Maccaferri, Stefano "Mezzatesta" Pellegrini, Laura Pozone![]() di Chiara Boscaro ...o "Delle gioie della distribuzione teatrale". Una simpatica ricognizione delle risposte dei Sigg. Direttori Artistici dei teatri italiani di fronte alla domanda (posta in termini più burocratici di questi, ma te la faccio semplice, caro Lettore Medio) “Vi ho mandato i materiali degli spettacoli della mia compagnia teatrale. Sono magnificistupendibellissiminteressanterrimimadivertenti. Me li comprate?” 1. (Non risponde) 2. Ci spiace, ma non ci risulta di avere un teatro. (E allora datelo a me, no?) 3. Sarò assente per ferie dal 2 Giugno al 12 Ottobre. Non cercate di contattarmi, tanto non rispondo. 4. Ci spiace, ma la stagione la facciamo invitando solo i nostri amici. (Quindi fate la stessa stagione da 20 anni) 5. Ci spiace, ma non riceviamo finanziamenti, non abbiamo il riscaldamento, siamo poveri e anche un po’ malaticci, non credo che faremo stagione. (E tre mesi dopo mi mandano a casa la brochure della nuova stagione) 6. Ci spiace, ma abbiamo già chiuso la stagione, doveva mandarci i materiali ad Aprile. (Glieli ho mandati a marzo) 7. Ci spiace, ma noi consideriamo solo proposte di spettacolo corredate da video integrale. (Gli ho mandato il video) 8. Non accettiamo proposte di spettacolo per la prossima stagione, ma potete partecipare al bando di concorso per giovani compagni che dopo tre selezioni vi permetterà di poter vedere inserito il vostro spettacolo all’interno di un’importante vetrina organizzata dal nostro teatro. Ovviamente dovete mandarci un video integrale ma lo spettacolo deve essere inedito. Ovviamente dovete mandarci un modulo compilato in formato XYZvettoriale che illustri il progetto di messa in scena in modo esauriente in una riga e mezzo e le vostre parentele e amicizie importanti in dodici cartelle in carattere Times Square 2,5. Le spese di segreteria, ma pagare tramite assegno circolare e da inviare in busta chiusa all’indirizzo sotto indicato, ammontano a 300 euro. Ovviamente, capirà, non è previsto alcun compenso. (No comment) 9. Ci spiace, ma noi programmiamo solo spettacoli che visioniamo di persona. Ci contatti, se fate date in questa zona. (Veramente in zona pensavo di far spettacolo da voi) 10. Ci interessano molto le vostre proposte. Potete affittare il nostro splendido teatro per soli 300 euro all’ora. 11. Le nostre condizioni sono 20-80 (80% dell’incasso al teatro, 20% alla compagnia ospite), ovviamente tolte SIAE, ENPALS, spese di comunicazione e promozione, ufficio stampa, biglietteria, pasti, alloggio, pulizie, cauzione di 300 euro (da anticipare alla firma del contratto) e un pompino al Direttore Artistico. 12. Ci spiace, ma noi non accettiamo proposte di spettacolo da soggetti esterni al nostro network. Per entrare nel nostro network potete iscrivervi pagando una quota di 300 euro e partecipando ad almeno tre seminari organizzati dal nostro network (quota di iscrizione, 300 euro). (Così, per iniziare a conoscerci) 13. Dovrebbe scrivere al nostro assessorato, che la indirizzerà all’agenzia di servizi che si occupa degli eventi culturali della città, che si appoggia ad una struttura privata che si occupa prettamente di giardinaggio, ma in questo particolare frangente raccoglie anche le proposte di spettacolo per la prossima stagione. Ma devo dirle in anticipo che il nostro teatro verrà destinato esclusivamente ad iniziative legate al giardino all’inglese e alla coltivazione di bulbi in serra. 14. Ci spiace, ma un trattato di pace trasfrontaliero ci permette di programmare solo drammaturgia australiana. Non le interesserebbe leggere qualche autore australiano, farci uno spettacolo e provare a vendercelo l’anno prossimo? (Peccato che l'anno scorso il trattato fosse con i venezuelani, e io su quelli ho costruito lo spettacolo) 15. Ci spiace, non accettiamo proposte di spettacolo per la prossima stagione. Possiamo piuttosto presentarvi le nostre? |
GIOVIO 15Blog di cultura, controcultura, intrattenimento, attualità
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