
di Chiara Boscaro
1. Chi sei?
Una visionaria.
2. Da dove arrivi?
Facevo l'orologio a 8 anni nella recita di Natale, a 9 Arlecchino che curava un gatto di peluche nella recita di Carnevale e a 10 anni fingevo di svenire interpretando la Locandiera nella recita di fine anno. Un'inarrestabile ascesa.
3. Te ne andresti?
Lo penso in continuazione, lo dico a volte, lo farò.
4. Cosa fai?
Posso glissare?
5. Cosa fai nello specifico, diciamo entro la settimana? (Qui puoi farti pubblicità)
Al Teatro Verdi di Milano due spettacoli al prezzo di uno. E non sono neanche male. Immigrazione e Palestina. "L'Isola" e "Gli Stranieri", trasposizioni teatrali di due storie illustrate di Armin Greder (n.d.r. http://www.orecchioacerbo.com/editore/index.php?option=com_oa&vista=autori&id=24). Un dittico sonoro. Due spettacoli da ascoltare. Lo so, non è un granché come pubblicità...
6. Cosa vuol dire oggi "lavorare sulla Palestina"?
Correre molti rischi. di annoiare o di riuscire indigesti. Di risultare antipatici, antisemiti, filosionisti, terzomondisti, barricaderi. Cercando di non essere nulla di tutto ciò. Vuol dire anche cercare di alleggerire un peso dal petto. Vuol dire farsi molte domande. E fare tardi (le 23.45!) per rispondere a un'intervista virtuale (Si dice così? Boh...). Però dovresti chiederlo anche a Marco Di Stefano, che cura la regia.
7. Cosa vuol dire "lavorare sul territorio" se sei un teatrante?
Vuol dire far bene il tuo mestiere, credo. Credo voglia dire guardare in faccia se stessi e la realtà a cui si appartiene, o a cui si vorrebbe appartenere. E cercare un dialogo.
8. Cosa ti piace di più, del tuo lavoro?
L'autonomia. E realizzare cose che sembravano impossibili.
9. Cosa può piacere di più al nostro Lettore Medio, del tuo lavoro?
Forse è meglio dirgli che di solito non mi prendo così sul serio.
TEATRO VERDI
Dal 3 al 6 Aprile 2014
DITTICO GREDER
L'isola. Una storia di immigrazione
di Armin Greder, Orecchio Acerbo
Scrittura scenica Alessandra Pasi
con Franz Casanova, Alessandra Pasi
Sonorizzazione Luca De Marinis
Scenotecnica ed illuminazione Marco Preatoni
Elementi sceno-grafici Filippo Fossati
Gli stranieri
di Armin Greder, Orecchio Acerbo
regia Marco Di Stefano
drammaturgia Franz Casanova, Alessandra Pasi
con Alessandra Pasi
suono Luca De Marinis, Mauro Maccarini
scena Marco Preatoni
musiche originali Fuzz Orchestra
cura Lucia Maroni
voci Khaled Soliman Alnassiry, Judith Annoni, Silvia Caldarulo, Franz Casanova, Simona Marcora, Bilal Omari
traduzione all’arabo Muauia Alabdulmagid
traduzione all’ebraico Bilal Omari
Nudoecrudo/Residenza Teatro del Buratto
Via Pastrengo 16, Milano
Spettacoli da martedì a sabato h 21.00, domenica h 16
1. Chi sei?
Una visionaria.
2. Da dove arrivi?
Facevo l'orologio a 8 anni nella recita di Natale, a 9 Arlecchino che curava un gatto di peluche nella recita di Carnevale e a 10 anni fingevo di svenire interpretando la Locandiera nella recita di fine anno. Un'inarrestabile ascesa.
3. Te ne andresti?
Lo penso in continuazione, lo dico a volte, lo farò.
4. Cosa fai?
Posso glissare?
5. Cosa fai nello specifico, diciamo entro la settimana? (Qui puoi farti pubblicità)
Al Teatro Verdi di Milano due spettacoli al prezzo di uno. E non sono neanche male. Immigrazione e Palestina. "L'Isola" e "Gli Stranieri", trasposizioni teatrali di due storie illustrate di Armin Greder (n.d.r. http://www.orecchioacerbo.com/editore/index.php?option=com_oa&vista=autori&id=24). Un dittico sonoro. Due spettacoli da ascoltare. Lo so, non è un granché come pubblicità...
6. Cosa vuol dire oggi "lavorare sulla Palestina"?
Correre molti rischi. di annoiare o di riuscire indigesti. Di risultare antipatici, antisemiti, filosionisti, terzomondisti, barricaderi. Cercando di non essere nulla di tutto ciò. Vuol dire anche cercare di alleggerire un peso dal petto. Vuol dire farsi molte domande. E fare tardi (le 23.45!) per rispondere a un'intervista virtuale (Si dice così? Boh...). Però dovresti chiederlo anche a Marco Di Stefano, che cura la regia.
7. Cosa vuol dire "lavorare sul territorio" se sei un teatrante?
Vuol dire far bene il tuo mestiere, credo. Credo voglia dire guardare in faccia se stessi e la realtà a cui si appartiene, o a cui si vorrebbe appartenere. E cercare un dialogo.
8. Cosa ti piace di più, del tuo lavoro?
L'autonomia. E realizzare cose che sembravano impossibili.
9. Cosa può piacere di più al nostro Lettore Medio, del tuo lavoro?
Forse è meglio dirgli che di solito non mi prendo così sul serio.
TEATRO VERDI
Dal 3 al 6 Aprile 2014
DITTICO GREDER
L'isola. Una storia di immigrazione
di Armin Greder, Orecchio Acerbo
Scrittura scenica Alessandra Pasi
con Franz Casanova, Alessandra Pasi
Sonorizzazione Luca De Marinis
Scenotecnica ed illuminazione Marco Preatoni
Elementi sceno-grafici Filippo Fossati
Gli stranieri
di Armin Greder, Orecchio Acerbo
regia Marco Di Stefano
drammaturgia Franz Casanova, Alessandra Pasi
con Alessandra Pasi
suono Luca De Marinis, Mauro Maccarini
scena Marco Preatoni
musiche originali Fuzz Orchestra
cura Lucia Maroni
voci Khaled Soliman Alnassiry, Judith Annoni, Silvia Caldarulo, Franz Casanova, Simona Marcora, Bilal Omari
traduzione all’arabo Muauia Alabdulmagid
traduzione all’ebraico Bilal Omari
Nudoecrudo/Residenza Teatro del Buratto
Via Pastrengo 16, Milano
Spettacoli da martedì a sabato h 21.00, domenica h 16