
di Kamo
Caro Matthew,
non ci conosciamo da molto tempo. Diciamo pure che ti consideravo un bisteccone pompato e cretino che faceva film per donne mestruate e in menopausa fino al 2011. Poi è uscito Killer Joe, del caro nostro amico comune Willie Friedkin e mi sono detta: “accidenti, questo ha imparato a recitare”. E devo dire che la maturità ti ha fatto bene anche fisicamente: improvvisamente non sembravi più un bisteccone ma una fiorentina, e di altissima qualità. (O forse sono io che, abbandonati i gusti da tardo-teenager che mi facevano preferire le rockstar anoressiche ho capito invecchiando che l’uomo, per essere tale, deve avere della sostanza. Possibilmente soda e depilata).
Ti ho visto anche in Magic Mike, un buon film reso quasi ottimo dalla tua performance: bravissimo, credibilissimo, pompatissimo, ma abbiamo già deciso che quest’ultima caratteristica è più che accettabile.
Dallas Buyers Club non mi è piaciuto granché, ma nulla da dire sulla tua interpretazione che ti è valsa, giustamente, un bell’Oscar.
In Wolf of Wall Street hai una scena di 10’ in cui fai letteralmente mangiare la polvere al povero Leo Di Caprio, che pure è bravissimo.
Con il personaggio di Rust Cohle in quella magnifica serie che è True Detective mi hai convinta del tutto: tramontato l’astro di Johnny Depp, che ormai assomiglia a Loredana Bertè, e con Robert Downey Jr. troppo impegnato a fare film per insufficienti mentali, eri candidato a diventare l’idolo cinematografico di questi miei ultimi anni di gioie.
E invece, un fulmine a ciel sereno. Magari mi avessero detto che ti droghi, picchi i bambini, bestemmi, ti sdrai a pancia in su sul divano per poter annusare i tuoi stessi peti, fai la pipì sull’asse del water, semini peli pubici sul lavello (introducendo il leggerissimo sospetto che lo utilizzi in realtà come bidet), ti tagli le unghie dei piedi sul tavolo della cucina, rutti al telefono, ti scaccoli al volante o compi una delle innumerevoli azioni disgustose che rendono adorabili gli esseri umani maschili. Avrei potuto perdonarti. Fossi stato gay, pazienza, tanto non avremo comunque un futuro insieme. Avessi sposato un cofano, amen. Facessi sesso con anziane baffute, obese e sporche, non importa: ognuno ha i suoi gusti.
Ma andare a fare il giudice da Amici di Maria De Filippi: questo non te lo perdonerò mai. Non ti perdonerò mai di costringermi, per la prima volta nella mia vita, a guardare un programma di Canale 5 in prima serata. Come posso accettare di vederti seduto di fianco a uno degli esseri viventi che detesto di più in assoluto, classificato tra la cimice e la blatta, che è Kekko dei Modà? Ma qualcuno ti ha spiegato che Kekko ha quasi quarant’anni e sostituisce le “c” con le “k” per sembrare giovane? Hai visto come si pettina, perdio? Non vedi che sembra più sieropositivo lui di te in DBC? Che si lucida la pelle col Paraflu? Ti rendi conto che una delle sue canzoni dice che se i baci si potessero mangiare al mondo ci sarebbe meno fame e più amore (if kisses could be eaten there would be less hunger and more love in the world)? E no, non penso si droghi: è nato così. Ti hanno detto che quello lì vestito di nero non è Severus Piton ma Renatino Zero? E poi c’è Gabry Ponte che vanta una carriera negli Eiffel65 e il remix tamarro di Geordie. E Maria ha quella voce e quella faccia perché si nutre solo di amigdale di bambini dai 2 ai 4 anni: gliele strappa coi denti.
No, spiegami, fammi capire: tutto questo vorrebbe dire che se ti stacco un assegno da 100K euri tu vieni anche al battesimo di mia cugina? A mangiare le rane fritte a Cozzo? A togliermi i gattini di polvere dagli angoli, che ormai hanno raggiunto le dimensioni di Battlecat di HeMan?
Oppure ti piacciono i freaks e sarai testimonial della festa degli amici del Cottolengo il mese prossimo?
Guarda Matthew, non so come dirtelo, ma io da uno che ha fatto Killer Joe non l'accetto: non possiamo più essere Amici.
(A meno che tu non voglia riproporre la scena del pollo strangolando Emma Marrone. In quel caso, potrei ripensarci).
Una tua ammiratrice delusa
XXX84
Caro Matthew,
non ci conosciamo da molto tempo. Diciamo pure che ti consideravo un bisteccone pompato e cretino che faceva film per donne mestruate e in menopausa fino al 2011. Poi è uscito Killer Joe, del caro nostro amico comune Willie Friedkin e mi sono detta: “accidenti, questo ha imparato a recitare”. E devo dire che la maturità ti ha fatto bene anche fisicamente: improvvisamente non sembravi più un bisteccone ma una fiorentina, e di altissima qualità. (O forse sono io che, abbandonati i gusti da tardo-teenager che mi facevano preferire le rockstar anoressiche ho capito invecchiando che l’uomo, per essere tale, deve avere della sostanza. Possibilmente soda e depilata).
Ti ho visto anche in Magic Mike, un buon film reso quasi ottimo dalla tua performance: bravissimo, credibilissimo, pompatissimo, ma abbiamo già deciso che quest’ultima caratteristica è più che accettabile.
Dallas Buyers Club non mi è piaciuto granché, ma nulla da dire sulla tua interpretazione che ti è valsa, giustamente, un bell’Oscar.
In Wolf of Wall Street hai una scena di 10’ in cui fai letteralmente mangiare la polvere al povero Leo Di Caprio, che pure è bravissimo.
Con il personaggio di Rust Cohle in quella magnifica serie che è True Detective mi hai convinta del tutto: tramontato l’astro di Johnny Depp, che ormai assomiglia a Loredana Bertè, e con Robert Downey Jr. troppo impegnato a fare film per insufficienti mentali, eri candidato a diventare l’idolo cinematografico di questi miei ultimi anni di gioie.
E invece, un fulmine a ciel sereno. Magari mi avessero detto che ti droghi, picchi i bambini, bestemmi, ti sdrai a pancia in su sul divano per poter annusare i tuoi stessi peti, fai la pipì sull’asse del water, semini peli pubici sul lavello (introducendo il leggerissimo sospetto che lo utilizzi in realtà come bidet), ti tagli le unghie dei piedi sul tavolo della cucina, rutti al telefono, ti scaccoli al volante o compi una delle innumerevoli azioni disgustose che rendono adorabili gli esseri umani maschili. Avrei potuto perdonarti. Fossi stato gay, pazienza, tanto non avremo comunque un futuro insieme. Avessi sposato un cofano, amen. Facessi sesso con anziane baffute, obese e sporche, non importa: ognuno ha i suoi gusti.
Ma andare a fare il giudice da Amici di Maria De Filippi: questo non te lo perdonerò mai. Non ti perdonerò mai di costringermi, per la prima volta nella mia vita, a guardare un programma di Canale 5 in prima serata. Come posso accettare di vederti seduto di fianco a uno degli esseri viventi che detesto di più in assoluto, classificato tra la cimice e la blatta, che è Kekko dei Modà? Ma qualcuno ti ha spiegato che Kekko ha quasi quarant’anni e sostituisce le “c” con le “k” per sembrare giovane? Hai visto come si pettina, perdio? Non vedi che sembra più sieropositivo lui di te in DBC? Che si lucida la pelle col Paraflu? Ti rendi conto che una delle sue canzoni dice che se i baci si potessero mangiare al mondo ci sarebbe meno fame e più amore (if kisses could be eaten there would be less hunger and more love in the world)? E no, non penso si droghi: è nato così. Ti hanno detto che quello lì vestito di nero non è Severus Piton ma Renatino Zero? E poi c’è Gabry Ponte che vanta una carriera negli Eiffel65 e il remix tamarro di Geordie. E Maria ha quella voce e quella faccia perché si nutre solo di amigdale di bambini dai 2 ai 4 anni: gliele strappa coi denti.
No, spiegami, fammi capire: tutto questo vorrebbe dire che se ti stacco un assegno da 100K euri tu vieni anche al battesimo di mia cugina? A mangiare le rane fritte a Cozzo? A togliermi i gattini di polvere dagli angoli, che ormai hanno raggiunto le dimensioni di Battlecat di HeMan?
Oppure ti piacciono i freaks e sarai testimonial della festa degli amici del Cottolengo il mese prossimo?
Guarda Matthew, non so come dirtelo, ma io da uno che ha fatto Killer Joe non l'accetto: non possiamo più essere Amici.
(A meno che tu non voglia riproporre la scena del pollo strangolando Emma Marrone. In quel caso, potrei ripensarci).
Una tua ammiratrice delusa
XXX84