
Caro John Elkann,
innanzitutto volevo ringraziarti a nome di tutti i giovani italiani per esserti unito al coro degli illuminati che, da Mario Monti alla Fornero, si sono sentiti in dovere di pontificare sulla nostra situazione, non esattamente tra le più rosee del panorama internazionale. C’è da dire che almeno loro sono vecchi, brutti e rosiconi (me li immagino a picchiare con il manico della scopa sul soffitto per tacitare i festeggiamenti al piano superiore, come Rocco Tanica nel video diTapparella): tu nemmeno quello.
Grazie caro John, per averci insegnato che con la fatica e il sudore della fronte si ottengono grandi risultati, che impegnandosi e facendosi valere per i propri meriti si può ancora compiere la scalata sociale, da impiegato dell’Ufficio Sinistri alla scrivania dirigenziale con poltrona di pelle umana, serra di piante di ficus e acquario dipendenti. Per averci dimostrato, con il tuo fulgido esempio, che il nepotismo in Italia non esiste: infatti Tu, che ti sei pagato gli studi in America andando a friggere patatine da McDonald’s e dando ripetizioni a tuo fratello Lapo, sei riuscito laddove noi pigri e lamentosi falliamo ogni giorno. Facendoti notare per le tue grandi capacità sei riuscito a sbaragliare la concorrenza e a ritrovarti, a soli 21 anni nel CDA della FIAT, mentre noi sciamannati pensavamo ancora alle gare di rutti. A 28 anni io stavo scrivendo faticosamente la mia tesi di dottorato senza borsa di studio, dovendo inventarmi improbabili lavori per pagarmi l’affitto, mentre tu alla stessa età venivi nominato amministratore delegato: del resto John, non tutti possono nascere con il tuo immenso talento per gli affari.
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innanzitutto volevo ringraziarti a nome di tutti i giovani italiani per esserti unito al coro degli illuminati che, da Mario Monti alla Fornero, si sono sentiti in dovere di pontificare sulla nostra situazione, non esattamente tra le più rosee del panorama internazionale. C’è da dire che almeno loro sono vecchi, brutti e rosiconi (me li immagino a picchiare con il manico della scopa sul soffitto per tacitare i festeggiamenti al piano superiore, come Rocco Tanica nel video diTapparella): tu nemmeno quello.
Grazie caro John, per averci insegnato che con la fatica e il sudore della fronte si ottengono grandi risultati, che impegnandosi e facendosi valere per i propri meriti si può ancora compiere la scalata sociale, da impiegato dell’Ufficio Sinistri alla scrivania dirigenziale con poltrona di pelle umana, serra di piante di ficus e acquario dipendenti. Per averci dimostrato, con il tuo fulgido esempio, che il nepotismo in Italia non esiste: infatti Tu, che ti sei pagato gli studi in America andando a friggere patatine da McDonald’s e dando ripetizioni a tuo fratello Lapo, sei riuscito laddove noi pigri e lamentosi falliamo ogni giorno. Facendoti notare per le tue grandi capacità sei riuscito a sbaragliare la concorrenza e a ritrovarti, a soli 21 anni nel CDA della FIAT, mentre noi sciamannati pensavamo ancora alle gare di rutti. A 28 anni io stavo scrivendo faticosamente la mia tesi di dottorato senza borsa di studio, dovendo inventarmi improbabili lavori per pagarmi l’affitto, mentre tu alla stessa età venivi nominato amministratore delegato: del resto John, non tutti possono nascere con il tuo immenso talento per gli affari.
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