Giancarlo detto Gianluca mi dice di andarlo a trovare a Berlino. Mi promette che avremmo bevuto, CENSURATO, e forse che avremmo passato un'intera giornata a CENSURATO.
Mi ha convinto.
Mi ha convinto.
Capitolo 1: la valigia
Sì lo so che ormai sono un bambino grande, ma una cosa che ho imparato nel corso di questi lunghi anni è: mai mettersi tra mio padre e una valigia.
Papà Mezzatesta applica infatti ad una valigia da riempire il controllo che vorrebbe esercitare sull'universo. La sua valigia è un capolavoro di pianificazione ed utilizzo degli spazi. Un uccellino rinchiuso nella valigia di mio padre morirebbe dopo pochi minuti. Non c'è aria, nella valigia di mio padre.
Sì lo so che ormai sono un bambino grande, ma una cosa che ho imparato nel corso di questi lunghi anni è: mai mettersi tra mio padre e una valigia.
Papà Mezzatesta applica infatti ad una valigia da riempire il controllo che vorrebbe esercitare sull'universo. La sua valigia è un capolavoro di pianificazione ed utilizzo degli spazi. Un uccellino rinchiuso nella valigia di mio padre morirebbe dopo pochi minuti. Non c'è aria, nella valigia di mio padre.
Volli portare con me una bottiglia di Jack Daniels Single Barrel, per chiudere degnamente le serate con Giancarlo detto Gianluca (o Gianluca detto Giancarlo?). Mio padre ha riservato alla bottiglia lo stesso trattamento di ogni liquido che debba essere trasportato nella sacra valigia: la bottiglia viene avvolta in un tessuto di ignota provenienza, probabilmente conservato per anni a questo scopo; poi fissa il tutto con abbondante scotch e lo avvolge da un sacchetto da freezer ben chiuso. So per esperienza che ci vorranno quindici minuti ed un buon coltello per liberare la bottiglia, ma il rischio che si rompa e i miei vestiti si impregnino di whisky è prossimo allo zero.
Come se non bastasse viaggio con una compagnia aerea che non accetta bagagli oltre i 20 kg. Questo ha naturalmente portato papà Mezzatesta a pesare singolarmente i vestiti sulla bilancia da cucina mentre li metteva dentro, e a pesare complessivamente in maniera periodica la valigia su una bilancia per persone.
Oggetti più pesanti, come il kilo di caffè che Giancarlo detto Gianluca ha gentilmente richiesto di portargli, sono stati relegati al mio zainetto.
Risultato: quando all'aeroporto, chino sotto il peso dello zainetto, appoggio la valigia strapiena sul nastro del check-in, scopro che a malapena pesa 15 kg. È evidente che Papà Mezzatesta ha imparato a manipolare la gravità intorno ad una valigia. È evidente che Dio ha creato Papà Mezzatesta nel caso avesse mai deciso di andarsene e avesse bisogno di qualcuno che gli ficcasse l'intero universo in una valigia.
Berlino, sto arrivando.
Risultato: quando all'aeroporto, chino sotto il peso dello zainetto, appoggio la valigia strapiena sul nastro del check-in, scopro che a malapena pesa 15 kg. È evidente che Papà Mezzatesta ha imparato a manipolare la gravità intorno ad una valigia. È evidente che Dio ha creato Papà Mezzatesta nel caso avesse mai deciso di andarsene e avesse bisogno di qualcuno che gli ficcasse l'intero universo in una valigia.
Berlino, sto arrivando.