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Solo per oggi racconta di un vuoto, il nostro. Della necessità di colmare un'assenza. Una mancanza che fa avere paura di vivere, che non fa crescere, che non fa vivere sereni. In questo spettacolo due giovani donne, Viola e Serena, si imbattono in tanti personaggi, ognuno con la propria assuefazione, ognuno con il proprio recupero. Cercheranno di vivere le loro prime 24 ore senza la loro addiction. Infine tra di loro si creerà un legame inaspettato, che sfocierà in un tenero amore. Le due ragazze si troveranno "nude", una davanti all'altra, senza maschere: due bambine in cerca di affetto. Per la prima volta potranno riconoscersi e identificarsi nelle comuni sofferenze. Tutto questo è il processo sotterraneo veicolato dai gruppi di auto aiuto, trattati e visti come in una caricatura beffarda attraverso il ricordo distorto e comico della giornata che hanno appena trascorso.
Il gruppo di autoaiuto è percepito come circo. Le dipendenze qui raccontate non hanno limiti e, il più delle volte, sono vere.
La drammaturgia
Per me questo non è il primo testo che analizza il tema delle dipendenze e che tratta le malattie dell'attualità. Credo in una drammaturgia capace di veicolare i temi del presente, che possa coinvolgere il pensiero del pubblico, aprendo un dialogo e uno scambio. Amo evocare dei personaggi in cui qualcuno si possa segretamente riconoscere. La ricerca è durata due anni, è stata possibile grazie alla guida esperta di molti pionieri di AA e grazie alle loro emozionanti testimonianze.
E' a loro e alla loro coraggiosa impresa sociale che dedico questo racconto.
Note di Regia
La solitudine è un nemico agguerrito, pericoloso, che non si arrende facilmente. E’ una gabbia che non si vede, che si nasconde, che si mimetizza nella vita di tutti i giorni. Non la vedi eppure lei c’è. La senti, la percepisci, ma ti rispondi che sono solo fantasie, che “non c’è nulla di male”. E pian piano diventa più pericolosa, più agguerrita, fino a quando non puoi più negarla, non puoi più nasconderla, e ti rimangono solo due possibilità: subirla; o lottare, combatterla chiedendo aiuto.
Solo per Oggi parla di aiuto, ma soprattutto di lotta: della lotta contro la solitudine, della lotta contro se stessi, della lotta contro gli altri, della lotta quotidiana contro la dipendenza.
Parla delle Serene 24 ore. Parla di piccole solitudini. Parla di grandi dipendenze. Parla di Viola e Serena; parla delle loro paure, parla del loro coraggio. Parla di come non si possa smettere “per sempre”, ma si possa smettere intanto per 24 ore.
Dicono dello spettacolo:
[...] “Solo per oggi” sfiora i confini dell’improbabile per ritornare a ripiegarsi subito nel quotidiano, nell’anima delle protagoniste interpretate da due attrici che dire brave è dir poco. Si ride, parecchio, ma si è anche toccati, i due personaggi diventano veri, diventano persone, ed il trucco del teatro è riuscito. [...]
Dottor Mezzatesta –sonounuovo.wordpress.com
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Solo per oggi racconta di un vuoto, il nostro. Della necessità di colmare un'assenza. Una mancanza che fa avere paura di vivere, che non fa crescere, che non fa vivere sereni. In questo spettacolo due giovani donne, Viola e Serena, si imbattono in tanti personaggi, ognuno con la propria assuefazione, ognuno con il proprio recupero. Cercheranno di vivere le loro prime 24 ore senza la loro addiction. Infine tra di loro si creerà un legame inaspettato, che sfocierà in un tenero amore. Le due ragazze si troveranno "nude", una davanti all'altra, senza maschere: due bambine in cerca di affetto. Per la prima volta potranno riconoscersi e identificarsi nelle comuni sofferenze. Tutto questo è il processo sotterraneo veicolato dai gruppi di auto aiuto, trattati e visti come in una caricatura beffarda attraverso il ricordo distorto e comico della giornata che hanno appena trascorso.
Il gruppo di autoaiuto è percepito come circo. Le dipendenze qui raccontate non hanno limiti e, il più delle volte, sono vere.
La drammaturgia
Per me questo non è il primo testo che analizza il tema delle dipendenze e che tratta le malattie dell'attualità. Credo in una drammaturgia capace di veicolare i temi del presente, che possa coinvolgere il pensiero del pubblico, aprendo un dialogo e uno scambio. Amo evocare dei personaggi in cui qualcuno si possa segretamente riconoscere. La ricerca è durata due anni, è stata possibile grazie alla guida esperta di molti pionieri di AA e grazie alle loro emozionanti testimonianze.
E' a loro e alla loro coraggiosa impresa sociale che dedico questo racconto.
Note di Regia
La solitudine è un nemico agguerrito, pericoloso, che non si arrende facilmente. E’ una gabbia che non si vede, che si nasconde, che si mimetizza nella vita di tutti i giorni. Non la vedi eppure lei c’è. La senti, la percepisci, ma ti rispondi che sono solo fantasie, che “non c’è nulla di male”. E pian piano diventa più pericolosa, più agguerrita, fino a quando non puoi più negarla, non puoi più nasconderla, e ti rimangono solo due possibilità: subirla; o lottare, combatterla chiedendo aiuto.
Solo per Oggi parla di aiuto, ma soprattutto di lotta: della lotta contro la solitudine, della lotta contro se stessi, della lotta contro gli altri, della lotta quotidiana contro la dipendenza.
Parla delle Serene 24 ore. Parla di piccole solitudini. Parla di grandi dipendenze. Parla di Viola e Serena; parla delle loro paure, parla del loro coraggio. Parla di come non si possa smettere “per sempre”, ma si possa smettere intanto per 24 ore.
Dicono dello spettacolo:
[...] “Solo per oggi” sfiora i confini dell’improbabile per ritornare a ripiegarsi subito nel quotidiano, nell’anima delle protagoniste interpretate da due attrici che dire brave è dir poco. Si ride, parecchio, ma si è anche toccati, i due personaggi diventano veri, diventano persone, ed il trucco del teatro è riuscito. [...]
Dottor Mezzatesta –sonounuovo.wordpress.com