
Nome e cognome?
Angela Di Maso
Di cosa vivi?
Di rendita! Ironizzo! Sono giornalista, e collaboro per diverse riviste nazionali, occupandomi di cultura, teatro e musica. Insegno drammaturgia e messinscena nei Licei. Sono assistente (cultrice della materia in “Teatro”) alla cattedra di “Letteratura Italiana” e “Letteratura Teatrale” presso la Federiciana Università di Napoli.
Di cosa vorresti vivere?
Esattamente di quello per cui lavoro.
Sei la felice vincitrice del premio avamposti d'autore 2013. Sei felice?
Contenta. Quando i tuoi testi vengono apprezzati da chi di competenza, non puoi che gioirne! Vuole dire che le cose che scrivi, arrivano. Verso mete ancora indefinite, ma viaggiano.
Cosa vinci?
“Il maestro di Musica” – questo il titolo del mio testo - sarà in cartellone nella prossima stagione del Teatro fiorentino Manzoni di Calenzano, inscenato dalla compagnia dello Stabile.
Io mi sono divertita moltissimo ad ascoltare la lettura del tuo testo. Ci racconti di che parla?
Nulla è come appare. Il grottesco che invade la storia, alleggerisce l’irraccontabile. Eduardo, violinista, è in crisi perché non riesce a superare nessuna audizione orchestrale. Clara, la sua compagna, decide allora che l’unico modo per aiutarlo, è rivolgersi al loro vecchio maestro di conservatorio, il quale però, è stato radiato dall’insegnamento…
Come ti piacerebbe che fosse messo in scena?
Esattamente come è scritto. Ho studiato recitazione e regia con Gaetano Oliva, allievo di Jerzy Grotowski. Ma soprattutto sono musicista, e la serietà e la severità degli studi musicali, è parte fondamentale della mia formazione, professionale ed umana: sono una finta simpatica, in realtà sono molto rigorosa. La drammaturgia quindi è una partitura. Le battute hanno un tempo ritmico misurato e le didascalie (toni e agogica) sono precise. Va da sé che le interpretazioni date da altri attori e registi, stuzzicano la mia curiosità e mi aprono a nuove visioni.
C'è un attore in particolare a cui vorresti chiedere di interpretare un tuo testo?
Faccio il critico teatrale, e di attori ne vedo e sento moltissimi. No. Non c’è uno che mi abbia particolarmente colpita. Di registi invece ve ne sono molti. Robert Wilson. Che onore se interpretasse e dirigesse qualche mio testo. Ah, musica di scena composta da Morricone o Sakamoto!
Cosa fai ogni mattina quando ti svegli?
Vado a correre.
Con quali pensieri ti addormenti?
Che l’indomani arrivi una sorpresa inaspettata.
Angela Di Maso
Di cosa vivi?
Di rendita! Ironizzo! Sono giornalista, e collaboro per diverse riviste nazionali, occupandomi di cultura, teatro e musica. Insegno drammaturgia e messinscena nei Licei. Sono assistente (cultrice della materia in “Teatro”) alla cattedra di “Letteratura Italiana” e “Letteratura Teatrale” presso la Federiciana Università di Napoli.
Di cosa vorresti vivere?
Esattamente di quello per cui lavoro.
Sei la felice vincitrice del premio avamposti d'autore 2013. Sei felice?
Contenta. Quando i tuoi testi vengono apprezzati da chi di competenza, non puoi che gioirne! Vuole dire che le cose che scrivi, arrivano. Verso mete ancora indefinite, ma viaggiano.
Cosa vinci?
“Il maestro di Musica” – questo il titolo del mio testo - sarà in cartellone nella prossima stagione del Teatro fiorentino Manzoni di Calenzano, inscenato dalla compagnia dello Stabile.
Io mi sono divertita moltissimo ad ascoltare la lettura del tuo testo. Ci racconti di che parla?
Nulla è come appare. Il grottesco che invade la storia, alleggerisce l’irraccontabile. Eduardo, violinista, è in crisi perché non riesce a superare nessuna audizione orchestrale. Clara, la sua compagna, decide allora che l’unico modo per aiutarlo, è rivolgersi al loro vecchio maestro di conservatorio, il quale però, è stato radiato dall’insegnamento…
Come ti piacerebbe che fosse messo in scena?
Esattamente come è scritto. Ho studiato recitazione e regia con Gaetano Oliva, allievo di Jerzy Grotowski. Ma soprattutto sono musicista, e la serietà e la severità degli studi musicali, è parte fondamentale della mia formazione, professionale ed umana: sono una finta simpatica, in realtà sono molto rigorosa. La drammaturgia quindi è una partitura. Le battute hanno un tempo ritmico misurato e le didascalie (toni e agogica) sono precise. Va da sé che le interpretazioni date da altri attori e registi, stuzzicano la mia curiosità e mi aprono a nuove visioni.
C'è un attore in particolare a cui vorresti chiedere di interpretare un tuo testo?
Faccio il critico teatrale, e di attori ne vedo e sento moltissimi. No. Non c’è uno che mi abbia particolarmente colpita. Di registi invece ve ne sono molti. Robert Wilson. Che onore se interpretasse e dirigesse qualche mio testo. Ah, musica di scena composta da Morricone o Sakamoto!
Cosa fai ogni mattina quando ti svegli?
Vado a correre.
Con quali pensieri ti addormenti?
Che l’indomani arrivi una sorpresa inaspettata.