
Questo lunedì ho letto due ebook: Uomini in fuga, che mi interessava a livello scientifico ma sul quale non c'è nulla da ridere, e Come ho vinto l'insonnia senza medicinali o pillole.
Il primo struggente documentario sull'alcolismo, me lo tengo per un lunedì uggioso in cui allo spuntare del primo dentino mio figlio ci sia già una base di disperazione dura nella mia famiglia.
Oggi c'è stato troppo sole, quindi vi delizierò raccontandovi come io ho vinto l'insonnia leggendo di come Massimo Siviera ha vinto l'insonnia.
Addormentarsi è un problema per una parte sostanziale della popolazione. Io e mio figlio rientriamo, come tutti i bebè, in questa percentuale: prima di riuscire ad abbandonarci al sonno abbiamo crisi di riso, sbattiamo i piedini, guardiamo la giostrina sul soffitto, urliamo, sputiamo, strappiamo i capelli a chi ci sta accanto, scalciamo ancora, urliamo, fissiamo angoli della stanza, ci ribelliamo, finché, dopo esserci divincolati come dei lombrichi, crolliamo addormentati per non volerci svegliare più.
Così, la mamma ha deciso di studiare un manuale … così, scelto a cazzo di notte dal kindle, così, perché sembrava breve, perché in realtà se prende i sonniferi questa mamma poi mette questo bebè nel cesso e gli fa la piega tirando lo sciacquone, e così perché lui dice che l'ha vinta sta insonnia: costa poco, sentiamo come.
Con la scusa di questo mio lecito approfondimento medico per una volta il rito del fai la nanna spetta al maritino, che proferisce la seguente dichiarazione: “Tranquiiiillaaaa, ci penso io. GHE PENSI MI”
Mentre i due ometti s'allontanano per passare questi pochi minuti insieme, io apprendo che il movimento distendere-contrarre i piedi, le mani e tutto il corpo potrebbe arrivare a rilassare anzitutto i muscoli. Quindi distendo-contraggo, rilascio ritraggo, inspiro espiro con il mio ebook in una mano sola.
Facile.
Nell'altra stanza le grida. Il bebè sembra dire “AGHEGHI GHI'” lo capisco: addormentarsi fa paura. Io temo sempre, per esempio, di non riuscire ad addormentarmi e così alla fine non mi addormento.
Mio marito, stoico non invoca il mio aiuto. Bravissimo. Ce la farà. Forza!!!!!
Dunque ero arrivata al rilassamento. Metto i tappi, una volta tanto tocca a lui. È giusto così.
La visualizzazione: sembra chiaro che sia meglio fermare i pensieri immaginando oggetti concreti. Oggetti inscritti in dei nostri ricordi piacevoli, certo, non la mannaia con cui il nonno decapitava le galline quando eravamo piccoli.
A me vengono in mente solo oggetti terribili, nulla dirassicurante. Ci sono: mi concentro su una mela che ho comprato oggi nel supermercato qui sotto. Che bella mela. Fuji. Un po' cara. Cioè, non si può far pagare una mela così cara: non è mica una ciliegia, non è mica una papaia... è una mela, eh!
Sento che non funziona, questo metodo non va. Viro su altri oggetti più convenienti: il bel vestito di quando mi sono sposata. Quello sì. Difficile da ricostruire nella memoria, piacevole. Va liscio come l'olio. L'olio, la bottiglia d'olio, l'olio che scivola dal bottiglione all'imbuto dall'imbuto al bottiglino.
Crollo. Eureka funziona! Che metodo!
Ma di là? Di là come sta andando? Non posso dormire se non so come è andata di là ai due maschietti. Mi sveglio rovinando tutto l'impegno dell'autore.
Mi levo i tappi. Ringrazio l'autore e apro piano la porta della cameretta. Il bambino è seduto nel lettino e sta battendo il tempo con una mano sul materasso, mentre mio marito, seduto sulla sedia sta suonando l'ukulele di uno degli attori di RiMIDIA e sta cantando e fischiettando “Robin Hood e Little John van nella foresta” Urka Urka, com'è eccitato! Il pupetto ha l'ansia da goduria suprema: sta schiumando bava tiene il tempo e ride, mentre il papà si gira e fa: “Non capisco come mai non riesco a farlo addormentare: gli ho cantato anche “Gianna Gianna sosteneva”.
Triste triste come un menestrello senza soldi si allontana con l'ukulele in mano, mogio mogio, lemme lemme, lasciandomi il bambino in preda all'estasi. "Provaci tu e Buonanotte".
PER LEGGERE LE RECENSIONI DEI libri (ebook) CHE SI LEGGONO CON UNA MANO SOLA
Il sogno di un uomo ridicolo
PER VEDERE I CONSIGLI LETTERARI PER FAR AUMENTARE IL LATTE:
Storia di un processo inquisitorio
Qui per te
Hunger games
Il Monastero Maledetto parte 1 parte 2
Vita di Pi
La regola del venerdì
Perché le donne sposano gli opossum
Voglio un amore da soap
Sfasciare il bambino non vuol dire farlo a pezzi Amazon e Bookrepublic
Il primo struggente documentario sull'alcolismo, me lo tengo per un lunedì uggioso in cui allo spuntare del primo dentino mio figlio ci sia già una base di disperazione dura nella mia famiglia.
Oggi c'è stato troppo sole, quindi vi delizierò raccontandovi come io ho vinto l'insonnia leggendo di come Massimo Siviera ha vinto l'insonnia.
Addormentarsi è un problema per una parte sostanziale della popolazione. Io e mio figlio rientriamo, come tutti i bebè, in questa percentuale: prima di riuscire ad abbandonarci al sonno abbiamo crisi di riso, sbattiamo i piedini, guardiamo la giostrina sul soffitto, urliamo, sputiamo, strappiamo i capelli a chi ci sta accanto, scalciamo ancora, urliamo, fissiamo angoli della stanza, ci ribelliamo, finché, dopo esserci divincolati come dei lombrichi, crolliamo addormentati per non volerci svegliare più.
Così, la mamma ha deciso di studiare un manuale … così, scelto a cazzo di notte dal kindle, così, perché sembrava breve, perché in realtà se prende i sonniferi questa mamma poi mette questo bebè nel cesso e gli fa la piega tirando lo sciacquone, e così perché lui dice che l'ha vinta sta insonnia: costa poco, sentiamo come.
Con la scusa di questo mio lecito approfondimento medico per una volta il rito del fai la nanna spetta al maritino, che proferisce la seguente dichiarazione: “Tranquiiiillaaaa, ci penso io. GHE PENSI MI”
Mentre i due ometti s'allontanano per passare questi pochi minuti insieme, io apprendo che il movimento distendere-contrarre i piedi, le mani e tutto il corpo potrebbe arrivare a rilassare anzitutto i muscoli. Quindi distendo-contraggo, rilascio ritraggo, inspiro espiro con il mio ebook in una mano sola.
Facile.
Nell'altra stanza le grida. Il bebè sembra dire “AGHEGHI GHI'” lo capisco: addormentarsi fa paura. Io temo sempre, per esempio, di non riuscire ad addormentarmi e così alla fine non mi addormento.
Mio marito, stoico non invoca il mio aiuto. Bravissimo. Ce la farà. Forza!!!!!
Dunque ero arrivata al rilassamento. Metto i tappi, una volta tanto tocca a lui. È giusto così.
La visualizzazione: sembra chiaro che sia meglio fermare i pensieri immaginando oggetti concreti. Oggetti inscritti in dei nostri ricordi piacevoli, certo, non la mannaia con cui il nonno decapitava le galline quando eravamo piccoli.
A me vengono in mente solo oggetti terribili, nulla dirassicurante. Ci sono: mi concentro su una mela che ho comprato oggi nel supermercato qui sotto. Che bella mela. Fuji. Un po' cara. Cioè, non si può far pagare una mela così cara: non è mica una ciliegia, non è mica una papaia... è una mela, eh!
Sento che non funziona, questo metodo non va. Viro su altri oggetti più convenienti: il bel vestito di quando mi sono sposata. Quello sì. Difficile da ricostruire nella memoria, piacevole. Va liscio come l'olio. L'olio, la bottiglia d'olio, l'olio che scivola dal bottiglione all'imbuto dall'imbuto al bottiglino.
Crollo. Eureka funziona! Che metodo!
Ma di là? Di là come sta andando? Non posso dormire se non so come è andata di là ai due maschietti. Mi sveglio rovinando tutto l'impegno dell'autore.
Mi levo i tappi. Ringrazio l'autore e apro piano la porta della cameretta. Il bambino è seduto nel lettino e sta battendo il tempo con una mano sul materasso, mentre mio marito, seduto sulla sedia sta suonando l'ukulele di uno degli attori di RiMIDIA e sta cantando e fischiettando “Robin Hood e Little John van nella foresta” Urka Urka, com'è eccitato! Il pupetto ha l'ansia da goduria suprema: sta schiumando bava tiene il tempo e ride, mentre il papà si gira e fa: “Non capisco come mai non riesco a farlo addormentare: gli ho cantato anche “Gianna Gianna sosteneva”.
Triste triste come un menestrello senza soldi si allontana con l'ukulele in mano, mogio mogio, lemme lemme, lasciandomi il bambino in preda all'estasi. "Provaci tu e Buonanotte".
PER LEGGERE LE RECENSIONI DEI libri (ebook) CHE SI LEGGONO CON UNA MANO SOLA
Il sogno di un uomo ridicolo
PER VEDERE I CONSIGLI LETTERARI PER FAR AUMENTARE IL LATTE:
Storia di un processo inquisitorio
Qui per te
Hunger games
Il Monastero Maledetto parte 1 parte 2
Vita di Pi
La regola del venerdì
Perché le donne sposano gli opossum
Voglio un amore da soap
Sfasciare il bambino non vuol dire farlo a pezzi Amazon e Bookrepublic