
di Chiara Boscaro
Che poi mi venite sempre a dire che non sapete e non potete capire e non volete sbilanciarvi e vattelappesca. Vi spiego come funziona, una volta per tutte, e poi non venite a dirmi che non avete capito bene. Visto che devo rivolgermi al lettore medio e devo mantenere un taglio brillante, Lettore Medio, mi rivolgo proprio a te. Sì, ce l'ho con te.
Ordunque:
L'autore teatrale è quello che scrive il testo teatrale. Che è un testo teatrale lo capisci perché c'è la lista dei personaggi e poi c'è il nome del personaggio, due punti, e di seguito la battuta che l'attore che interpreta quel personaggio deve dire. Ma procediamo per gradi.
Il drammaturgo è quello che trasforma il testo teatrale pubblicato in volume nel copione che viene recitato dagli attori. Può farlo tagliando battute, trasformandone altre, aggiungendo altri materiali testuali concordati con il regista o trascrivendo improvvisazioni degli attori. Il dramaturg è ancora più complicato, ma non sto neanche a spiegartelo.
Il regista è il responsabile della messa in scena, ovvero quello che dice "Voglio mettere in scena questo testo per questo motivo e questo motivo, e voglio farlo in questo modo qui e non un altro, e decido i costumi e le scenografie in accordo con scenografo e costumista, e scelgo le musiche e dirigo la recitazione degli attori in questo modo qui e non in un altro". Se lo spettacolo fa genericamente cagare, lamentatevi con lui.
L'attore è quello che recita, ma a volte danza anche.
Il danzatore è quello che danza, ma a volte recita pure.
Lo scenografo crea le scenografie, alberi, sassi, salotti borghesi e quant'altro.
Il costumista crea i costumi, d'epoca, fantascientifici e quant'altro.
Il compositore compone la musica originale. Il musicista invece suona.
Il consulente musicale propone al regista materiale musicale preesistente.
Il sound designer crea materiali sonori anche non musicali.
Il videomaker crea video se necessario.
L'organizzatore teatrale si occupa di amministrazione, fund raising, distribuzione, comunicazione e altro.
Il fotografo di scena scatta le foto di scena.
L'operatore video fa la ripresa video dello spettacolo.
Il fonico si occupa di gestire il suono durante lo spettacolo.
Il tecnico luci si occupa dell'illuminazione durante lo spettacolo.
Il macchinista si occupa di montare, smontare e movimentare le scenografie ove necessario.
E questo vale solo per una compagnia di giro, che se vado sul personale di palco e non dei teatri stabili poi non finiamo più.
Capito?
PS Chi si è perso il compleanno del Dottor Mezzatesta non sa cosa si è perso.
PPS Io questa settimana a Milano voglio andare a vedere, e se non ci riesco non vogliatemene, Il Calapranzi di Pinter diretto da Antonio Mingarelli allo Spazio Tertulliano, Angelo della gravità di Massimo Sgorbani al Teatro Oscar, Morte di un commesso viaggiatore del Teatro dell'Elfo, Lo zoo di vetro diretto da Arturo Cirillo al Teatro Menotti, I giorni fragili di Adamo ed Eva di Compagnia Astorri Tintinelli al Teatro I, Visita al padre diretto da Carmelo Rifici al Piccolo Teatro e Cinemalteatro a Macchinazioni Teatrali.
Che poi mi venite sempre a dire che non sapete e non potete capire e non volete sbilanciarvi e vattelappesca. Vi spiego come funziona, una volta per tutte, e poi non venite a dirmi che non avete capito bene. Visto che devo rivolgermi al lettore medio e devo mantenere un taglio brillante, Lettore Medio, mi rivolgo proprio a te. Sì, ce l'ho con te.
Ordunque:
L'autore teatrale è quello che scrive il testo teatrale. Che è un testo teatrale lo capisci perché c'è la lista dei personaggi e poi c'è il nome del personaggio, due punti, e di seguito la battuta che l'attore che interpreta quel personaggio deve dire. Ma procediamo per gradi.
Il drammaturgo è quello che trasforma il testo teatrale pubblicato in volume nel copione che viene recitato dagli attori. Può farlo tagliando battute, trasformandone altre, aggiungendo altri materiali testuali concordati con il regista o trascrivendo improvvisazioni degli attori. Il dramaturg è ancora più complicato, ma non sto neanche a spiegartelo.
Il regista è il responsabile della messa in scena, ovvero quello che dice "Voglio mettere in scena questo testo per questo motivo e questo motivo, e voglio farlo in questo modo qui e non un altro, e decido i costumi e le scenografie in accordo con scenografo e costumista, e scelgo le musiche e dirigo la recitazione degli attori in questo modo qui e non in un altro". Se lo spettacolo fa genericamente cagare, lamentatevi con lui.
L'attore è quello che recita, ma a volte danza anche.
Il danzatore è quello che danza, ma a volte recita pure.
Lo scenografo crea le scenografie, alberi, sassi, salotti borghesi e quant'altro.
Il costumista crea i costumi, d'epoca, fantascientifici e quant'altro.
Il compositore compone la musica originale. Il musicista invece suona.
Il consulente musicale propone al regista materiale musicale preesistente.
Il sound designer crea materiali sonori anche non musicali.
Il videomaker crea video se necessario.
L'organizzatore teatrale si occupa di amministrazione, fund raising, distribuzione, comunicazione e altro.
Il fotografo di scena scatta le foto di scena.
L'operatore video fa la ripresa video dello spettacolo.
Il fonico si occupa di gestire il suono durante lo spettacolo.
Il tecnico luci si occupa dell'illuminazione durante lo spettacolo.
Il macchinista si occupa di montare, smontare e movimentare le scenografie ove necessario.
E questo vale solo per una compagnia di giro, che se vado sul personale di palco e non dei teatri stabili poi non finiamo più.
Capito?
PS Chi si è perso il compleanno del Dottor Mezzatesta non sa cosa si è perso.
PPS Io questa settimana a Milano voglio andare a vedere, e se non ci riesco non vogliatemene, Il Calapranzi di Pinter diretto da Antonio Mingarelli allo Spazio Tertulliano, Angelo della gravità di Massimo Sgorbani al Teatro Oscar, Morte di un commesso viaggiatore del Teatro dell'Elfo, Lo zoo di vetro diretto da Arturo Cirillo al Teatro Menotti, I giorni fragili di Adamo ed Eva di Compagnia Astorri Tintinelli al Teatro I, Visita al padre diretto da Carmelo Rifici al Piccolo Teatro e Cinemalteatro a Macchinazioni Teatrali.