
di Chiara Boscaro
Che bello il magico mondo dell'arte, del teatro, dello spettacolo! Che bello vagabondare, che bello uscire a cena tutte le sere, che bello incontrare ogni giorno gente che chissà e chissadove reincontrerai!
Poi ti svegli un giovedì mattina di pioggia e freddo e ti rendi conto che:
-sono tre settimane che lavori ininterrottamente (sabati, domeniche, notte, giorno e pure mattina presto)
-la tua famiglia tiene una foto al tuo posto a tavola
-non vedi i tuoi amici da luglio, quando vi siete lasciati con un "buone vacanze, ci vediamo a settembre". Ora nei negozi ci sono gli alberi di Natale
-il frigo è vuoto
-hai il reflusso gastrico
-non hai niente da fare
-hai l'horror vacui
Sei a letto, sotto il piumone, sono le 7.30 e pensi che oggi potrebbe essere un magnifico giorno di festa. Pensi che potresti improvvisare un piccolo brunch per entrare nel mood, pensi che tu e il Maschio Alfa potreste andare a fare una romantica passeggiata, e poi potreste vedere una mostra, e poi potreste finire a limonare come adolescenti sotto un grande ombrello a fiori.
Poi senti ansimare di fianco a te. Poi senti rantolare di fianco a te. Poi senti ululare di fianco a te. Non ci vuoi credere, ma è così. Il Maschio Alfa è malato. Ti accusa, durante la notte si è svegliato sull'orlo di una morte orribile e tu non hai fatto altro che voltarti dall'altra parte. Cerchi di discolparti. Hai il sonno pesante, hai il reflusso, non poteva svegliarti, invece di soffrire in solitaria?
Ormai però i sogni di gloria sono svaniti. Altro che passeggiate, altro che limoni. Questo giovedì che è una domenica lo passerai al capezzale del Maschio Alfa.
Una precisazione sul Maschio Alfa. Normalmente solido e stoico, a 37.2 di febbre si trasforma in moribondo. Ha bisogno del brodino di pollo fatto col pollo vero. Ha bisogno della pastiglia ogni sei ore e guai se sgarri di un minuto. Ha bisogno di affetto e attenzione a intervalli regolari. E tu ti trasformi in tua madre, ma col livello di sbattimento della Vigilia di Natale. Cucini per ore. Lavi pavimenti e disinfetti tutto per il resto del tempo. Spremi arance per la vitamina C. Inumidisci pezzuole. Ascolti e trascrivi ultime volontà. Leggi pagine scelte di poesia al malato che non può rinunciare al nutrimento della mente. E ti ritrovi a sera, con l'occhio vitreo, a pensare al tuo giovedì che è la nuova domenica.
Meno male che domani si torna al lavoro.
Che bello il magico mondo dell'arte, del teatro, dello spettacolo! Che bello vagabondare, che bello uscire a cena tutte le sere, che bello incontrare ogni giorno gente che chissà e chissadove reincontrerai!
Poi ti svegli un giovedì mattina di pioggia e freddo e ti rendi conto che:
-sono tre settimane che lavori ininterrottamente (sabati, domeniche, notte, giorno e pure mattina presto)
-la tua famiglia tiene una foto al tuo posto a tavola
-non vedi i tuoi amici da luglio, quando vi siete lasciati con un "buone vacanze, ci vediamo a settembre". Ora nei negozi ci sono gli alberi di Natale
-il frigo è vuoto
-hai il reflusso gastrico
-non hai niente da fare
-hai l'horror vacui
Sei a letto, sotto il piumone, sono le 7.30 e pensi che oggi potrebbe essere un magnifico giorno di festa. Pensi che potresti improvvisare un piccolo brunch per entrare nel mood, pensi che tu e il Maschio Alfa potreste andare a fare una romantica passeggiata, e poi potreste vedere una mostra, e poi potreste finire a limonare come adolescenti sotto un grande ombrello a fiori.
Poi senti ansimare di fianco a te. Poi senti rantolare di fianco a te. Poi senti ululare di fianco a te. Non ci vuoi credere, ma è così. Il Maschio Alfa è malato. Ti accusa, durante la notte si è svegliato sull'orlo di una morte orribile e tu non hai fatto altro che voltarti dall'altra parte. Cerchi di discolparti. Hai il sonno pesante, hai il reflusso, non poteva svegliarti, invece di soffrire in solitaria?
Ormai però i sogni di gloria sono svaniti. Altro che passeggiate, altro che limoni. Questo giovedì che è una domenica lo passerai al capezzale del Maschio Alfa.
Una precisazione sul Maschio Alfa. Normalmente solido e stoico, a 37.2 di febbre si trasforma in moribondo. Ha bisogno del brodino di pollo fatto col pollo vero. Ha bisogno della pastiglia ogni sei ore e guai se sgarri di un minuto. Ha bisogno di affetto e attenzione a intervalli regolari. E tu ti trasformi in tua madre, ma col livello di sbattimento della Vigilia di Natale. Cucini per ore. Lavi pavimenti e disinfetti tutto per il resto del tempo. Spremi arance per la vitamina C. Inumidisci pezzuole. Ascolti e trascrivi ultime volontà. Leggi pagine scelte di poesia al malato che non può rinunciare al nutrimento della mente. E ti ritrovi a sera, con l'occhio vitreo, a pensare al tuo giovedì che è la nuova domenica.
Meno male che domani si torna al lavoro.