di
1. Chi sei?
Riccardo Mallus. No, Mallus non è un soprannome.
Classe 1984, che ricorda Orwell, e questo la dice lunga sulla stella sotto il segno della quale sono nato (citazione).
Regista teatrale, e questo la dice lunga sui problemi del mio ego.
2. Da dove arrivi?
Latina. Città sorta dove prima c'erano le Paludi Pontine. Fondata il 30 Giugno 1932 da Orsolino Cencelli e "inaugurata" il 18 Dicembre dello stesso anno da Benito Mussolini. Città famosa per i kiwi e i pomodori.
E questo la dice lunga e basta.
3. Dove vai?
Dipende dal traffico.
4. Chi te lo fa fare? Non ce l'hai una vita?
Io faccio teatro per i soldi, per la fama, per il potere... e dal lunedì al giovedì per cambiare il mondo.
Sì, ho una vita; ma non ditelo al teatro. (Lo so, questa si capisce un po' dopo)
5. Un consiglio anticrisi da parte di un regista
Cercate di essere sempre voi stessi. Non cedete mai ai ricatti. Combattete per quello in cui credete. Cercate l'arte nella sua purezza. Donate emozioni al pubblico senza domandarvi se verranno accettate. Dopodiché rapinate una banca. Conquistate uno stato ricco di petrolio e iniziate a vendere il suddetto petrolio. Spostatevi in Svizzera. Sottomettete la popolazione del suddetto stato. Rubate loro tutte le ricchezze. Con i soldi accumulati fate costruire una navicella spaziale, battezzatela con il vostro nome e mandatela nello spazio. Aspettate che la navicella raggiunga Marte. Scacciate gli abitanti del suddetto pianeta. Colonizzate il suddetto pianeta. Tornate sulla Terra. Fate uno spettacolo sulla vostra conquista di Marte, e mi raccomando scegliete bene la musica degli applausi. Fate un bel video. Vendete lo spettacolo.
La crisi è sconfitta.
6. Tre artisti o gruppi teatrali che consigli, cioè, anche viventi
Di solito non mi faccio incastrare così facilmente, ma per buon costume questa volta risponderò. No, scherzavo.
7. La cosa di cui ti vergogni di più
A volte della magrezza delle mie caviglie. A volte della mia aggressività.
A volte della mia volgarità. Ogni tanto, più raramente, della mia incredibile e fulgida bellezza.
8. Hai quaranta parole per convincere mia nonna a vedere il tuo prossimo spettacolo, usale bene
Buona sera signora, piacere: mi chiamo Riccardo. Come sta? La disturbo?
Cosa fa questo pomeriggio? Le va di venire a teatro con me? Lo spettacolo si chiama Solo per Oggi. Le attrici sono brave sa... l'importante, alla fine, è questo. 40 parole (41 contanto un articolo determinativo di troppo) più la forza
della gentilezza valgono bene un pomeriggio a teatro.
9. E adesso l'ultima, quella rognosa, il bonus track: secondo te a cosa serve il teatro?
Il teatro oscilla tra il non servire a nulla e il servire a molto, moltissimo. Non so definirne una funzione o un'utilità diretta, se non quella di cambiare il mondo per come lo conosciamo. (no, non scherzo).
1. Chi sei?
Riccardo Mallus. No, Mallus non è un soprannome.
Classe 1984, che ricorda Orwell, e questo la dice lunga sulla stella sotto il segno della quale sono nato (citazione).
Regista teatrale, e questo la dice lunga sui problemi del mio ego.
2. Da dove arrivi?
Latina. Città sorta dove prima c'erano le Paludi Pontine. Fondata il 30 Giugno 1932 da Orsolino Cencelli e "inaugurata" il 18 Dicembre dello stesso anno da Benito Mussolini. Città famosa per i kiwi e i pomodori.
E questo la dice lunga e basta.
3. Dove vai?
Dipende dal traffico.
4. Chi te lo fa fare? Non ce l'hai una vita?
Io faccio teatro per i soldi, per la fama, per il potere... e dal lunedì al giovedì per cambiare il mondo.
Sì, ho una vita; ma non ditelo al teatro. (Lo so, questa si capisce un po' dopo)
5. Un consiglio anticrisi da parte di un regista
Cercate di essere sempre voi stessi. Non cedete mai ai ricatti. Combattete per quello in cui credete. Cercate l'arte nella sua purezza. Donate emozioni al pubblico senza domandarvi se verranno accettate. Dopodiché rapinate una banca. Conquistate uno stato ricco di petrolio e iniziate a vendere il suddetto petrolio. Spostatevi in Svizzera. Sottomettete la popolazione del suddetto stato. Rubate loro tutte le ricchezze. Con i soldi accumulati fate costruire una navicella spaziale, battezzatela con il vostro nome e mandatela nello spazio. Aspettate che la navicella raggiunga Marte. Scacciate gli abitanti del suddetto pianeta. Colonizzate il suddetto pianeta. Tornate sulla Terra. Fate uno spettacolo sulla vostra conquista di Marte, e mi raccomando scegliete bene la musica degli applausi. Fate un bel video. Vendete lo spettacolo.
La crisi è sconfitta.
6. Tre artisti o gruppi teatrali che consigli, cioè, anche viventi
Di solito non mi faccio incastrare così facilmente, ma per buon costume questa volta risponderò. No, scherzavo.
7. La cosa di cui ti vergogni di più
A volte della magrezza delle mie caviglie. A volte della mia aggressività.
A volte della mia volgarità. Ogni tanto, più raramente, della mia incredibile e fulgida bellezza.
8. Hai quaranta parole per convincere mia nonna a vedere il tuo prossimo spettacolo, usale bene
Buona sera signora, piacere: mi chiamo Riccardo. Come sta? La disturbo?
Cosa fa questo pomeriggio? Le va di venire a teatro con me? Lo spettacolo si chiama Solo per Oggi. Le attrici sono brave sa... l'importante, alla fine, è questo. 40 parole (41 contanto un articolo determinativo di troppo) più la forza
della gentilezza valgono bene un pomeriggio a teatro.
9. E adesso l'ultima, quella rognosa, il bonus track: secondo te a cosa serve il teatro?
Il teatro oscilla tra il non servire a nulla e il servire a molto, moltissimo. Non so definirne una funzione o un'utilità diretta, se non quella di cambiare il mondo per come lo conosciamo. (no, non scherzo).