
di Chiara Boscaro
Questa è la settimana del bar triste. Non lo sapete perché nessuno ve l'ha ancora detto, ma presto ve ne accorgerete. Non vi faccio l'introduzione alla cosa io perché tanto a questo punto siete già andati a guardare il vostro segno, ma per quelli di voi che stanno ancora leggendo, o sono tornati qui dopo aver sbirciato l'oroscopo e non aver capito nulla, questo è il quid. E' la settimana del bar triste, ognuno ha la sua tipologia d'elezione, fatevene una ragione e cercate di sopravvivere a questa autoconsapevolezza cercando il bar triste del cuore e sfidando la sorte con un cappuccino tornasole. Se non vi beccate il botulino vuol dire che il bar non era abbastanza triste.Ritentate e sarete più fortunati.
Ariete
Bar triste "Vecchia Milano". Sono quelli con il bancone di formica finto-granito e la luce verdina dietro le grappe che una volta erano di marca e da decenni vengono rabboccate con il prodotto discount equivalente. Pessimo. Si contraddistinguono per l'edera finta, le uova sode pro-avvinazzati e le coppe del torneo "Palloni nel cuore Oratorio San Gervaso '80-'81".
Toro
Bar triste con macchinette. Tipicamente gestito da prestanome della 'ndrangheta. La proprietaria è una sessantenne bionda tinta che fuma in cassa. Ci sono dalle 5 alle 7 macchinette succhiasoldi dalle musichette insostenibili e una umanità piuttosto varia e colorita a qualsiasi ora del giorno. A parte le macchinette, regna il silenzio. Qui la macchina del caffè non viene accesa da anni, qui la mattina alle 7 si attacca direttamente con l'alcol denaturato.
Gemelli
Bar triste in metropolitana. Qui nessuno ha mai visto la luce, e il proprietario soffre degli stessi disturbi degli astronauti sulla stazione spaziale internazionale. Fa anche i panini, ma non si capisce perché uno dovrebbe mangiare al buio e sottoterra, quando mediamente in venti passi si può raggiungere l'aria aperta. Secondo me hanno un marchingegno segreto, un arbre magique al gusto brioche. Quando ci entri con la bava alla bocca che non hai fatto colazione e sei di corsa le brioches le hanno sempre già finite, eppure il profumino era ben chiaro nella tua testa! Dov'è finito?
Cancro
Bar triste cinese. Di solito si contraddistingue per il fatto che hanno mantenuto tutto della gestione precedente - nome, mobilio, prodotti, foto di famiglia alle pareti - ma nessuno parla una parola di italiano e tutti ti guardano con la faccia scocciata di chi ha a che fare con i turisti stranieri invadenti. Chiedi dov'è la Tour Eiffel e scappa più veloce che puoi.
Leone
Bar triste finto-siculo. Fuori c'è un cartello che pubblicizza granite siciliane artigianali originali e dentro la granita non c'è, non c'è la brioche calda, di arancini neanche l'ombra. Sì, è un incubo.
Vergine
Bar triste fighetto. L'apice della peversione. La tristezza ad arte. Assomiglia molto al bar triste milanese, ma se ti guardi intorno vedrai che è stato tutto orchestrato da un interior designer laureato a San Francisco. A parte l'etichetta dimenticata sull'edera finta, che la dichiara inaspettatamente Ikea.
Questa è la settimana del bar triste. Non lo sapete perché nessuno ve l'ha ancora detto, ma presto ve ne accorgerete. Non vi faccio l'introduzione alla cosa io perché tanto a questo punto siete già andati a guardare il vostro segno, ma per quelli di voi che stanno ancora leggendo, o sono tornati qui dopo aver sbirciato l'oroscopo e non aver capito nulla, questo è il quid. E' la settimana del bar triste, ognuno ha la sua tipologia d'elezione, fatevene una ragione e cercate di sopravvivere a questa autoconsapevolezza cercando il bar triste del cuore e sfidando la sorte con un cappuccino tornasole. Se non vi beccate il botulino vuol dire che il bar non era abbastanza triste.Ritentate e sarete più fortunati.
Ariete
Bar triste "Vecchia Milano". Sono quelli con il bancone di formica finto-granito e la luce verdina dietro le grappe che una volta erano di marca e da decenni vengono rabboccate con il prodotto discount equivalente. Pessimo. Si contraddistinguono per l'edera finta, le uova sode pro-avvinazzati e le coppe del torneo "Palloni nel cuore Oratorio San Gervaso '80-'81".
Toro
Bar triste con macchinette. Tipicamente gestito da prestanome della 'ndrangheta. La proprietaria è una sessantenne bionda tinta che fuma in cassa. Ci sono dalle 5 alle 7 macchinette succhiasoldi dalle musichette insostenibili e una umanità piuttosto varia e colorita a qualsiasi ora del giorno. A parte le macchinette, regna il silenzio. Qui la macchina del caffè non viene accesa da anni, qui la mattina alle 7 si attacca direttamente con l'alcol denaturato.
Gemelli
Bar triste in metropolitana. Qui nessuno ha mai visto la luce, e il proprietario soffre degli stessi disturbi degli astronauti sulla stazione spaziale internazionale. Fa anche i panini, ma non si capisce perché uno dovrebbe mangiare al buio e sottoterra, quando mediamente in venti passi si può raggiungere l'aria aperta. Secondo me hanno un marchingegno segreto, un arbre magique al gusto brioche. Quando ci entri con la bava alla bocca che non hai fatto colazione e sei di corsa le brioches le hanno sempre già finite, eppure il profumino era ben chiaro nella tua testa! Dov'è finito?
Cancro
Bar triste cinese. Di solito si contraddistingue per il fatto che hanno mantenuto tutto della gestione precedente - nome, mobilio, prodotti, foto di famiglia alle pareti - ma nessuno parla una parola di italiano e tutti ti guardano con la faccia scocciata di chi ha a che fare con i turisti stranieri invadenti. Chiedi dov'è la Tour Eiffel e scappa più veloce che puoi.
Leone
Bar triste finto-siculo. Fuori c'è un cartello che pubblicizza granite siciliane artigianali originali e dentro la granita non c'è, non c'è la brioche calda, di arancini neanche l'ombra. Sì, è un incubo.
Vergine
Bar triste fighetto. L'apice della peversione. La tristezza ad arte. Assomiglia molto al bar triste milanese, ma se ti guardi intorno vedrai che è stato tutto orchestrato da un interior designer laureato a San Francisco. A parte l'etichetta dimenticata sull'edera finta, che la dichiara inaspettatamente Ikea.