Solo che ho un problema. Sono pigra. Pigrissima. Pigrerrima. Non ho mai voglia di sbattermi, andare al supermercato, litigare coi rincoglioniti (TUTTI!) che camminano davanti a me come ebeti spingendo il loro carrellino e che immancabilmente mi si ripiazzano davanti in coda alla cassa, e che poi giunto il momento di pagare non riconoscono le monetine, e il bancomat non funziona, e i bollini non li hanno, e cazzi e mazzi. NO. Io cucino con le cose che ho in frigo. Vado a fare la spesa al massssimo due volte al mese e poi mi arrangio.
Quindi oggi prepariamo questa focaccia che ho intitolato «focaccia che non è bella, è un tipo...». Mi raccomando i puntini di sospensione, se la riproponete.
Ingredienti:
700 gr Farina
Acqua
3 Carote
3 Zucchine
10 pomodorini
Philadelphia (o latte di soia)
Zattar (ve lo spiego dopo cos'è)
Sale, pepe q.b.


Il realtà, poi, si è rivelato molto più prezioso di un diamante: lo uso su tutto e non posso più stare senza. Si tratta di una spezia mediorientale a base di timo, sesamo e sale. Quindi potete o aggiungere gli ingredienti separatamente, o comprarvi lo zattar (si trova nei negozi di commercio equosolidale).


(Sembra un po' il pesce Blob, no? No?? Ridete????!!! Ridete.)


Sì, mi sono distratta accarezzando la mia gatta Linda. Ma coprirò le bruciature con altra verdura e la propinerò al fidanzato. Come vendetta per avermi regalato dello zattar e non un Trilogy.