
Scusatemi, sono nervosa. È che è capitato ancora, per la ventesima volta da quando sono vegetariana. Ho sognato di mangiare carne. Ogni tanto mi succede, anche se il sogno prevede trame diverse:
- mia mamma (ma a volte anche altri parenti) mi nasconde minifettine di prosciutto cotto in un’altra pietanza e a fine pasto mi dice: “Ahaha! C’era il prosciutto!”;
- mangio un hamburger alto dieci piani e mi ricordo solo troppo tardi che ero diventata vegetariana;
- entro in una stanza con cascate di lardo e pancetta e annego nel grasso;
- qualcuno mi costringe a mangiare a forza una bistecca e io poi vomito.
Ora. Cosa significa? Vado a documentarmi. Santo Internet, vieni a me. Aiutami a comprendere il mio inconscio, il mio subconscio, il mio conscio e il mio paraconscio.
Vediamo un po’. Mumble mumble. Allora, per Freud la carne nei sogni assume un significato essenzialmente sessuale. Ma dai. Ma pensa. Freud che parla di sesso? Chi l'avrebbe mai detto. Sogni di andare sull'altalena? Sesso. Sogni di zappare l'orto? Sesso. Sogni di guidare un piroscafo? Sesso. Sogni di montare una libreria Billy? Sesso. Sogni di mangiare carne? Sesso. Cominciamo bene. Proseguiamo nella lettura. “I banchetti onirici possono mettere in luce un problema e lo spazio che la sessualità occupa nella vita del sognatore”. Di bene in meglio! Esamino velocemente la mia sessualità: come sta? Tutto bene, grazie. E voi a casa? Tutto a posto? Ma sì, tra petting e sesso orale non possiamo lamentarci. Eeeh, ma cosa vuole, quando c’era lui i preservativi erano ritardanti. Ah, guardi, non lo dica a me. Si stava meglio quando si stava a letto. Poi con questa crisi… Eh già, eh già. La saluto, ossequi alla signora.
Altre interpretazioni? No, perché questa non mi soddisfa.
Vediamo Jung. Jung mi è sempre piaciuto molto più di Freud. Quella teoria degli archetipi mi piaceva proprio. Tra l’altro, prima di studiare filosofia pensavo che archetipo fosse un insulto in romanesco: “Archetipooooo!! Ma va a morì ammazzato!” Un po’ come “astrofilo”. Va be’, non divaghiamo. Vediamo cosa mi dice Jung. Per il nostro amico la carne è sempre legata al corpo e agli istinti. E fin qui ci siamo. Abbuffarsi di carne nei sogni, continua Carlo Gustavo, è il simbolo di una sofferenza dell’anima le cui esigenze non trovano più spazio.
Oh, santo cielo. Anima? Ma che esigenze hai? Dovevi parlarmene, perché non l’hai fatto prima di farmi sognare una bistecca da tre etti? Hai bisogno di affetto? Di coccole metafisiche? Ah, come dici? Animelle fritte? Maronna mia, che schifo! Ah, voi anime vi nutrite di animelle? Be’, non fa una piega. Scema io che non ci sono arrivata prima.
Anche Jung non mi è stato di grande aiuto. Proviamo con le culture primitive: sognare di mangiare la carne di un determinato animale aiutava ad assumerne le caratteristiche, tipo furbizia, coraggio, ferocia. Va be’, questo già quadra di più. Ma un conto è sognare di mangiare una volpe, un leone, una tigre, un dinosauro… Io sogno il porco. Quindi, secondo un sillogismo aristotelico: il maiale è uno sbrodolone, sporco ma tenerissimo, mangia di tutto e grufola nel fango; io sogno di mangiare il maiale, perciò voglio diventare…
Ok. Niente.
Considerato, però, che i miei esami del sangue sono perfetti e che non ho carenze particolari, penso che ci sia una sola ragione: la pressione sociale.
Infatti mi capita di sognare carne quando il giorno prima mi sono dovuta giustificare davanti a un onnivoro che mi rimproverava o cercava contraddizioni nel mio comportamento (- Scusa, ma se non mangi carne perché hai gli stivali in pelle? - Guarda che sono in ecopelle. - Sì, ma allora perché mangi l'insalata? Non soffre? - Sicuramente meno di un agnello. - Sì, ma allora perché uccidi le zanzare? - Perché mi stracciano i maroni, va bene?????). A voi è mai successo?
Sarà così? Se sì, avvisatemi che mi iscrivo a psicologia.